Prescrizione, Renzi: “Non siamo isolati, siamo garantisti”
Renzi dice la sua in merito al voto sulla prescrizione: “Io non mi sono sfilato, lo dico da sei mesi che su questa storia della giustizia non si può diventare populisti”
Ore concitate sul versante prescrizione. Renzi ed Italia Viva dicono la loro su una delle questioni più calde del momento. Quello che il capo di Italia Viva non riesce a condividere è l’urgenza che hanno in questo momento a votare quando in Italia ci sono altri problemi.
Queste le sue parole in un’intervista per il Corriere: “Forzare sulla prescrizione è oggettivamente assurdo in un momento nel quale abbiamo il coronavirus, l’incidente del Frecciarossa, il Pil negativo. E tuttavia la forzatura viene dai giustizialisti, non da noi. Noi non stiamo forzando: abbiamo solo chiesto di prenderci tempo con il lodo Annibali. Un anno per riflettere sulle soluzioni migliori e gli altri invece insistono sulla bandierina Bonafede. Capisco i Cinque Stelle che sono in una crisi spaventosa. Mi sfugge invece il motivo per cui il Pd debba ammainare la bandiera garantista dopo aver vinto in Emilia-Romagna grazie a un presidente riformista: ci saranno ragioni che io non conosco, ma è politicamente e logicamente inspiegabile“.
Ed ha aggiunto sul futuro del governo: “Si arriva al 2023 se ci si rispetta. Io non posso far parte di una cultura manettara. E lo dice uno che ha alzato i termini della prescrizione, che ha lottato per cambiare le leggi di Forza Italia su questi argomenti. Ma no, non sarò mai dalla parte di chi si professa giustizialista. Al 2023 ci arriviamo se smettiamo di inseguire il populismo. Il populismo economico è quello del reddito di cittadinanza, il populismo giuridico si chiama giustizialismo“.
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