Presidente della Repubblica, facciamo chiarezza: come viene votato?
E' il giorno del Quirinale: i 1009 Grandi Elettori si apprestano a votare il nuovo Presidente della Repubblica. Ma quali sono le regole?
Terminato, almeno per ora, il tam tam mediatico sulla mancata candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, è finalmente tempo di voti: ma quali sono le modalità di elezione del Presidente della Repubblica?
A definire i requisiti e i contorni legislativi sono chiamati gli articoli 83 e 84 della Costituzione: saranno i cosiddetti Grandi Elettori a dover votare, a scrutinio segreto, il nuovo Capo dello Stato.
Sono 1009: 315 senatori, 6 senatori a vita, 630 deputati e 58 delegati regionali. Nessun partito, però, può raggiungere da solo il quorum necessario per rendere valida l’elezione: per i primi tre scrutini è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea. Dal quarto in poi, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta dell’Aula.
Regole che saranno in vigore per l’ultima volta in questa tornata elettorale: il taglio dei parlamentari, infatti, cambierà i numeri di quorum e maggioranza qualificata.
Si parte oggi, 24 gennaio, con la prima votazione: per evitare assembramenti e gestire l’afflusso di elettori nelle modalità più sicure possibili, si procederà a esprimere il proprio voto in apposite cabine elettorali, dotate di un sistema di areazione.
Una votazione al giorno, dalla durata complessiva di 4/5 ore, fino a quando il conteggio dei voti assicurato dai presidenti di Camera e Senato non garantisca il nome giusto per l’elezione a Presidente della Repubblica. Il nome scelto dovrà rispondere ai requisiti imposti dalla Costituzione: “Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici”
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