Priorato di Malta, il mondo dal buco della serratura
Questa volta aZONzo vi fa sbirciare il mondo da un’insolita prospettiva a Piazza del Priorato di Malta, portandovi in ben tre posti contemporaneamente
[ads1]Curvature dello spaziotempo? Ubiquità? Non sono necessarie per poter fare esperienza di più luoghi nello stesso momento (sebbene da pochi giorni sia stata confermata l’esistenza delle onde gravitazionali, già prevista cento anni fà da Albert Einstein). Forse non tutti sanno che ciò è possibile non solo nei film o nei romanzi di fantascienza, ma anche nella realtà e per di più senza andare lontano! Qualcuno una volta disse: “Il mondo è un teatro: vieni, vedi, e te ne vai.” Beh in parte è vero, ed è un po’ quello che succede a Roma, all’ingresso della Villa del Priorato di Malta.
Arrivando in Piazza Cavalieri di Malta, sul colle Aventino, ci si può ritrovare dinanzi ad una folla di turisti, insolitamente disposti in una più o meno lunga, ma comunque ordinata, fila indiana, come i bimbi di una scolaresca in gita. Se vi state chiedendo per cosa ciascuno sia in attesa del proprio turno, vi consigliamo di mettervi in coda perchè al termine di quest’ultima la sorpresa sarà sicuramente gradita. Il primo della fila, scommettiamo, è chino, senz’altro con un occhio strizzato ed uno aperto, intento a sbirciare attraverso il chiavistello del portone di igresso della Villa del Priorato di Malta. Sbirciare per vedere cosa, però? Il panorama visibile attraverso questo piccolo spiraglio (a Roma conosciuto più semplicemente come “il buco”) è davvero suggestivo ed affatto banale: in successione i vostri occhi potranno incontrare il Priorato di Malta per l’appunto (il sito gode del diritto di extraterritorialità dal 1869), e, incorniciate dalle siepi del giardino nascosto oltre la serratura, Roma ed il Cupolone di San Pietro, dunque Città del Vaticano. Tre Stati allo stesso tempo, come vi avevamo preannunciato. Uno spettacolo mozzafiato, sia alla luce del sole chè sotto le stelle a sera, privo di prezzo, perchè per godere di esso non è necessario acquistare nessun biglietto!
La Villa del Priorato di Malta è quindi un must to visit nella Capitale, sebbene non sia nota come i più famosi ed affollati Colosseo, Pantheon e via dicendo. Essa, per essere più corretti, è un complesso di edifici dove ha sede l’ambasciata dell’Ordine dei Cavalieri di Malta presso lo Stato italiano, di cui fanno parte anche la Chiesa di Santa Maria del Priorato ed il giardino. Il complesso nel X secolo ospitava, per via della sua posizione strategica, un monastero benedettino fortificato e successivamente fu ceduto ai templari, prima, e ai cavalieri ospitalieri poi; fu restaurato a partire dal quindicesimo secolo. Nel 1765 il cardinale Rezzonico, nipote di Papa di Clemente XIII, commissionò a Giovanni Battista Piranesi la ristrutturazione dell’ingresso del Priorato, in primis la piazzetta antistante, in pieno stile rococò, decorata con trofei di guerra che alludono alle imprese dei cavalieri di Malta e con gli stemmi dei Rezzonico. La piazza, inoltre, riprende i temi dell’Armilustrium, una festività romana celebrata in onore di Marte, il dio della Guerra, padre dei due fondatori di Roma, Romolo e Remo, avuti dalla vestale Rea Silvia. Durante tale festività, celebrata il 19 ottobre, i soldati, dopo la parata al Circo Massimo, salivano in processione sull’Aventino, proprio dove ora sorge la piazza, per posarvi per l’inverno le armi lustrate.
Sia nel giardino che nella chiesa sono molti gli elementi ispirati alla storia militare dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, come il serpente e la croce, ma, in particolare, ricorre la nave, simbolo maggiormente ricorrente nelle decorazioni della Villa. Si narra, infatti che il Piranesi appartenesse alla massoneria e che dunque il tema della nave da lui usato alludesse alla leggenda della “nave dell’Aventino”, secondo cui il colle sarebbe eroso a forma di prua poichè nel giorno del Giudizio Universale tale nave dovrebbe staccarsi dalla terraferma per navigare verso la Terrasanta.
Se si è fortunati si può ammirare anche il giardino della villa, costituito da più giardini in realtà, ove si alternano roseti e piante tropicali, ma purtroppo si tratta di un’eventualità un po’ rara, poichè la chiesa ed il giardino sono visitabili dietro richiesta al Gran Magistero dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
A pochi metri dalla Piazza del Priorato, però, vi è un’altra piccola chicca di cui godere: il Giardino degli Aranci, ossia parco Savello (dalla famiglia dei Savelli che fecero erigere il fortilizio nel dodicesimo secolo). Il Giardino prende il nome dagli alberi di arance amare presenti al suo interno e fu realizzato nel 1932 come si presenta oggi. Il grande viale alberato centrale, intitolato a Nino Manfredi, conduce ad uno dei belvedere più belli di sempre, dal quale, affacciandosi, si ha un’altra meravigliosa prospettiva della “Grande Bellezza” dell’Urbe distesa in basso. Il Giardino degli Aranci è uno di quei luoghi dove si respira la quiete, un’aria serena, quasi meditabonda; ideale per sedersi a leggere un libro all’ombra di un albero, quando la stagione si fa clemente e gli aranci fioriscono spandendo il profumo nell’aria tiepida. L’Aventino, tutto, è un angolo di Roma,”segreto” ed anche un po’ silenzioso, da scoprire.[ads2]
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