28 Gennaio 2019 - 14:07

Rai: Matteo Salvini e la nuova battaglia personale

Matteo Salvini, ora, ha preso di mira la Rai, dopo lo scontro già avvenuto con Fazio. Il leghista è al lavoro per la riduzione degli stipendi

Matteo Salvini contro tutti. Quello di attaccare tutte le istituzioni possibili si presenta come l’obiettivo principe del ministro dell’Interno. Questa volta, il membro del Governo più amato dai social ha preso di mira la Rai. Dopo lo scontro già avvenuto con Fabio Fazio la scorsa settimana, infatti, questa volta ha preso di mira l’istituzione intera della rete televisiva. Il leghista ha infatti annunciato di voler tagliare tutti gli stipendi dell’intera rete televisiva, senza distinzioni di orientamento politico.

I dirigenti Rai stanno lavorando alla riduzione degli stipendi che non hanno senso. Quelli da 2, 3, 4 milioni di € mi sembrano esagerati.” ha dichiarato Matteo Salvini.
La polemica, però, non si ferma qui, in quanto, secondo alcuni quotidiani, lo stesso garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo riceverebbe 30mila € in dote dalla stessa Rai solamente per alcuni sketch televisivi.

Il leghista risponde con i suoi soliti toni, vale a dire in maniera ironica: “Sono sicuro che li darà in beneficenza. Penso che non abbia bisogno di 30 mila €.
Oltre alla naturale accondiscendenza nei confronti dell’alleato più forte di Governo, che ha dimostrato più volte di non volersi piegare, sorprende la clamorosa ipocrisia che fornisce questa nuova battaglia personale.

Infatti, per Fabio Fazio si sono mossi mari e monti, sembrava quasi che fosse un criminale, quando poi, a conti fatti, lo stesso politico leghista prende nettamente di più in busta paga, a fine mese. Inoltre, consideriamo anche che i soldi spesi sono tutti quanti soldi decisi direttamente dalla TV statale, dunque lo stesso conduttore non ha colpa. Lo stesso Stato accorda lo stipendio da dare ai conduttori, e non sono gli stessi a fornire le condizioni per il contratto.

Le polemiche, dunque, sono ancora una volta inutili.

Il nuovo nemico

La sua flotta personale di nemici, Matteo Salvini, l’ha già costruita. Sfogliando la rosa, ogni giorno ne sfrutta uno diverso per far parlare di sé. Un giorno è Fabio Fazio, in un altro sono i migranti, due giorni dopo è l’Europa, tre giorni dopo è Macron. Tutti contro Salvini, povera vittima che come colpa ha solo quella di contravvenire alle convenzioni statali ed europee, oltre che a quelle umanitarie.

La macchina dei consensi, naturalmente, sale alle stelle, sfruttando anche il grande impianto comunicativo che lo staff è riuscito a costruire. Il problema, però, non è quello del ministro dell’Interno. Il problema, più che altro, è dei suoi nemici. Questi ultimi, infatti, non hanno ancora capito che la miglior arma per combattere questa strategia è l’indifferenza.

Si deve pensare, piuttosto, prima a rianimare l’anima di una politica che, oggi come oggi, parla solamente una voce, come nemmeno le peggiori dittature. Ma le dittature si combattono con una strategia precisa, che riesce ad affondare nelle pieghe che inevitabilmente si formano in un sistema così rigido come quello italiano. La gente, prima o poi, si stancherà.

Il popolo intero aprirà gli occhi. E, a quel punto, le opposizioni dovranno essere brave a sfruttare la situazione e ribaltare la situazione. Perché nessun nemico è invincibile, nemmeno l’imbattibile leghista. E la Rai deve capire che, per una volta, si può anche lasciar cadere la situazione nell’indifferenza più totale, cosa che finora non ha ancora fatto nessuno con il leghista al Governo.

Chissà come si comporterebbe.