4 Maggio 2021 - 16:48

Razzo cinese in rotta di collisione con la terra, anche l’Italia a rischio

Razzo

Il razzo cinese Long March 5B sta rientrando in modo incontrollato nell’atmosfera terrestre ed anche l’Italia rischia la caduta di frammenti

Un razzo cinese, dopo essere partito da Wenchang, nella provincia cinese di Hainan, il 29 aprile scorso e aver portato in orbita il primo modulo della stazione spaziale cinese, Long March 5B sta tornando sulla Terra. Tuttavia il suo rientro, che dovrebbe essere intorno al 10 maggio con un’incertezza di un paio giorni, sta avvenendo in modo incontrollato e il luogo del suo atterraggio, quindi, è ancora sconosciuto. Probabilmente i suoi frammenti, secondo gli esperti, cadranno negli oceani, che coprono il 70% circa della superficie terrestre. 

Il razzo

A differenza della versione di base (Long March 5), la versione 5B ha il compito di portare in orbita bassa carichi massicci. “In sostanza, tutto il propellente del razzo viene sfruttato per portare a destinazione un carico eccezionale, dopodiché non è più possibile controllarne il rientro”, continua Anselmo. Dal 1990, ricorda il Guardian, i lanci spaziali prevedono che nessun oggetto oltre le 10 tonnellate sia volontariamente lanciato in orbita per rientrare poi in modo incontrollato (lo stadio del Long March 5B si aggira intorno alle 2o tonnellate). “La cosa spiacevole è che è davvero negligente da parte della Cina.  “Oggetti di più di dieci tonnellate non li lasciamo cadere dal cielo intenzionalmente”. Questo il commento di Jonathan McDowell, astrofisico dell’Astrophysics Center dell’Università di Harvard

I rischi per l’Italia

Attualmente, lo stadio del razzo cinese, come racconta SpaceNews, orbita intorno alla Terra ogni 90 minuti a una velocità estremamente elevata. Anche un piccolo cambiamento potrebbe modificare il luogo di impatto anche a migliaia di chilometri di distanza. Sulla base della sua orbita attuale, analoga a quella dello scorso anno, il rientro dovrebbe avvenire “nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, e che comprende anche l’Italia centrale e meridionale”.