Pronto il Recovery Plan di Mario Draghi: ecco cosa cambia
Arriva in Parlamento il Recovery Plan firmato Draghi. Gli importi non cambiano, ma il Recovery diventa più dettagliato
Il Recovery Plan arriva in Parlamento. Da oggi, senatori e deputati potranno consultare e studiare il documento firmato da Mario Draghi. Una vera e propria antologia di ripresa di ben 487 pagine in lingua inglese, rispetto alle 167 del precedente esecutivo. Il Recovery Plan appare così molto più dettagliato rispetto alla versione dello scorso gennaio. Il documento inviato dal ministero dell’Economia rimane però, una bozza, in attesa del documento finale del 30 aprile.
Le aree di ripresa
Le sei macro-aree d’interesse rimangono le stesse del governo Conte: 69,8 miliardi per la transizione ecologica, 46,3 miliardi per la digitalizzazione, 31,98 miliardi per le infrastrutture, 28,49 miliardi per la scuola, 27,62 miliardi per l’inclusione sociale e in leggero aumento la cifra stanziata per la sanità, che raggiunge i 19,72 miliardi.
Transizione ecologica
Stanziati 69,8 miliardi per la transizione ecologica, che comprende “agricoltura sostenibile ed economia circolare“, con l’obiettivo di “aumentare la competitività dei produttori” e ridurre l’impatto ambientale tramite “energie rinnovabili, idrogeno e mobilità sostenibile“.
L’obiettivo è quello di raggiungere gli standard del Green Deal Europeo e promuovere il “miglioramento energetico e rinnovamento degli edifici“, tutelando il pianeta.
La digitalizzazione
Il Recovery Plan prevede 46,3 miliardi per la digitalizzazione e l’innovazione della Pubblica Amministrazione, con “nuovi strumenti e servizi con interventi importanti nell’organizzazione e nel capitale umano.”
Innovazione e digitalizzazione anche per il sistema della giustizia, con un focus sul miglioramento generale del sistema giudiziario, del processo civile e penale, ma anche del sistema produttivo, del turismo e della cultura.
Infrastrutture
Ben 31,98 miliardi alle infrastrutture “per una mobilità sostenibile“, con un focus sulle ferrovie, strade, logistica integrata e inter-modalità.
In particolare, tra gli obiettivi del Recovery Plan ci sarebbe il potenziamento dell’alta velocità, ma soprattutto dei ponti, viadotti, tunnel e la messa in sicurezza delle autostrade A-24 e A-25 a forte rischio sismico. Anche per le infrastrutture si tiene però, conto della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione della logistica.
Il principale obiettivo di questa macro area sarà quello di riempire il divario tra Nord e Sud, anche dal punto di vista delle infrastrutture, come la Salerno-Reggio Calabria.
Educazione
Quest’area viene finanziata con 28,4 miliardi e ha come obiettivo quello di colmare il divario di possibilità educazionale, facilitando l’accesso all’educazione secondaria. Focus anche sulla ricerca e lo sviluppo, rafforzando il dialogo tra il pubblico e il privato.
Coesione sociale
Il Recovery Plan stanzia 27,62 miliardi per la quinta macro area, quella della coesione sociale, puntando a nuove politiche per il lavoro, a infrastrutture sociali per le famiglie e a interventi mirati per il territorio. L’obiettivo preposto è la “promozione della trasformazione del mercato del lavoro“, trasformando il lavoro in una possibilità aperta a tutti, più attenta alle pari opportunità, sia per le donne che per i più giovani.
La Sanità
In ultimo, il punto più discusso del precedente esecutivo: la Sanità. Con il Recovery Plan di Mario Draghi, sale leggermente la somma stimata per questo settore, che sale a 19,72 miliardi. I fondi saranno utili al risollevamento dell’emergenza sanitaria da Covid, ma in senso lato, saranno utilizzati per migliore il sistema sanitario italiano in toto.
Tra i punti critici, il miglioramento dell’assistenza territoriale, con uno sguardo specifico alle cure domiciliari, ma anche il superamento del divario strutturale dei sistemi sanitari regionali.
In estate sarà a disposizione la prima tranche del Recovery Plan, che prevede un totale di fondi a disposizione di 204,5 miliardi.
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