8 Settembre 2021 - 16:15

Reddito di cittadinanza: la riforma di Draghi è pronta

reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza non sarà cancellato, ma verrà riformato da Draghi. Sarà garantito un accesso più facile e più controlli per tutti

Sviluppi importanti in corso. Il reddito di cittadinanza, da un po’ di tempo a questa parte, è diventato una sorta di spina nel fianco per il Governo Draghi, che sta ancora valutando come modificarlo. PD e M5S ne chiedono una modifica lieve, che non vada a snaturalizzare la sua essenza principale. D’altra parte, Lega ed Italia Viva auspicano o una sostanziale riforma o addirittura la sua cancellazione definitiva.

Nel frattempo, il reddito di cittadinanza sarà confermato anche nel 2022 come strumento di welfare. Il Governo, però, vuole operare una serie di correttivi che dovrebbero potenziare il suo collegamento con il mondo del lavoro. Dopo un ampio dibattito con le forze politiche, sembra possibile un coordinamento con le prossime riforme, in primis quella sugli ammortizzatori sociali. La strada è quella di modificare il meccanismo d’accesso.

Un maggior supporto alle politiche di reinserimento lavorativo è previsto dallo stesso PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano finanziato dall’Europa, che prevede misure coordinate con il Reddito di Cittadinanza. In preparazione, inoltre, ci sarebbero anche altre varie modifiche che sarebbero in auge.

Andiamole a vedere meglio.

Le modifiche

Sono varie le modifiche previste per il reddito di cittadinanza. Si va da una riduzione da 10 a 5 anni per il requisito minimo di residenza in Italia alla modifica della scala di equivalenza con un riequilibrio dei valori per single e famiglie numerose. Inoltre, ci saranno più controlli anti-furbetti e un maggiore coordinamento con politiche attive.

Su quest’ultimo fronte, si inseriscono una serie di nuovi strumenti finanziati nell’ambito del Recovery Plan, come il programma GOL. Obiettivo: reinserimento di 3mila lavoratori entro il 2025, con una corsia preferenziale per le fasce deboli (75% categorie svantaggiate): donne, giovani, disabili, over 55. La platea dei beneficiari del programma è formata da persone che percepiscono strumenti di sostegno, fra cui il RdC ma anche NASpI e DisColl o cassa integrazione, oltre ai disoccupati senza sussidi.

Tra i fermi oppositori del reddito vi sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Lega e Fratelli d’Italia sono però spaccati sul da farsi. Inoltre, la posizione di Mario Draghi, favorevole alla Manovra, non rende particolarmente facile l’opposizione.