Riaperture manca poco ma è caos sulla pagelle regionali
Le Regioni si preparano alle riaperture in completa autonomia ma le pagelle sanitarie non ci sono o sono incomplete. Convocato Consiglio dei Ministri
È durato tanto il braccio di ferro tra governo e regioni e alla fine l’accordo è arrivato: ogni Regione deciderà in maniera autonoma come gestire le riaperture. Al via le riaperture di bar, negozi e ristoranti. Oggi è previsto un Consiglio dei ministri per accordarsi sulle ultime decisioni prima delle riaperture. Ma c’è un problema: le Regioni non hanno rispettato l’accordi di inviare entro giovedì 14 Maggio le pagelle sanitarie.
Le pagelle regionali servono per fotografare l’indice di rischio di ciascuna regione. È pieno caos in quanto le Regioni avrebbero mandato dati parziali e incompleti che impediscono la misurazione dell’andamento dell’epidemia e la capacità del sistema sanitario di reagire all’esplodere di nuovi focolai. La cabina di regia che si è insediata presso il ministero della Salute il 4 maggio ha il compito di esaminare 21 indicatori che devono soddisfare tre requisiti per ciascuna regione: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti; risultati relativi alla tenuta dei servizi sanitari. Senza pagelle manca un parametro fondamentale per decidere cosa e quando riaprire. Per fare il punto della situazione e concertare gli interventi, i titolari degli Affari regionali e della Sanità, Francesco Boccia e Roberto Speranza, e forse anche lo stesso Conte, incontreranno i governatori nella giornata di venerdì 15 maggio.
A ciò si aggiunge un altro problema. Le linee guida stilate da Istituto superiore della sanità e Inail per ristoranti, balneari e parrucchieri sono considerate troppo restrittive dai settori produttivi, balneari e ristoratori in primis. Dunque le Regioni hanno cominciato a mettere le mani avanti spiegando che le linee guida saranno reinterpretate a livello locale con flessibilità. Toccherà al governo trovare una sintesi.
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