Riforma fiscale: maggioranza divisa sul nuovo provvedimento
Il premier, nonostante le distanze tra i partiti, vorrebbe portare il testo della riforma fiscale in consiglio dei ministri già questa settimana
La riforma fiscale divide il Governo ed è uno dei temi più caldi del momento. Il testo della legge delega non è ancora completo. Le distanze tra i partiti ci sono ancora e non sono brevi. Ma, secondo quanto scrive La Stampa, il presidente del Consiglio Mario Draghi vorrebbe già portare il testo in consiglio dei ministri entro la fine della settimana.
L’accordo sul testo
Del testo si è discusso a lungo ieri mattina in un vertice a Palazzo Chigi con Draghi, il ministro del Tesoro Dainele Franco, il consigliere economico Francesco Giavazzi e il sottosegretario Roberto Garofoli. “Abbiamo trovato un accordo su alcuni punti”, spiega la ministra Maria Stella Gelmini, di Forza Italia. Ma non sulla flat tax, “che ha una caratterizzazione politica e mancano le condizioni politiche per portarla avanti”. Ma “abbassamento dell’Irpef sul ceto medio” e “riduzione se non l’abolizione dell’Irap” sono “punti condivisi da tutti i partiti”.
“La riforma del fisco la faremo quando andremo al governo noi”, diceva qualche giorno fa Matteo Salvini. Anche questa volta, però, Draghi ha deciso di tirare dritto con la sua agenda. Secondo una fonte di governo presente al vertice riportata dalla Stampa, “sarà un testo abbastanza generico, ma utile al dibattito in Parlamento”.
Tutti i partiti sono favorevoli a mandare un segnale ai redditi medio-bassi, ma ciascuno propone di partire da una voce diversa: c’è chi chiede di tagliare l’Irpef (Forza Italia e Lega), chi il costo del lavoro in busta paga (il Pd), chi l’abolizione dell’Irap.
La manovra all’orizzonte
E mentre il governo tenta la spinta finale per portare il consiglio dei ministri la delega sul fisco, si scaldano i motori anche per le misure che nella manovra d’autunno potrebbero anticipare qualche obiettivo della riforma. A partire dal costo del lavoro, scrive Il Sole 24 Ore. Sul tavolo ci sarebbero le risorse: 2,3 miliardi del fondo per ridurre la pressione fiscale istituito con la legge di bilancio dell’anno scorso sono rimasti liberi. Tra le priorità espresse da una larga parte della maggioranza, c’è quella di ridurre il cuneo fiscale.
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