22 Ottobre 2021 - 16:49

Riforma Pensioni, tutte le novità sulle quali sta lavorando il Governo

pensioni, quota 102 opzione donna

Governo diviso sulla Riforma delle Pensioni, sul tavolo l’ipotesi di allungare il tempo di transizione da Quota100 portandolo a 3 anni

Dopo il via libera del Cdm il Governo ha ottenuto le macro-cifre della legge di Bilancio e ora può dedicarsi completamente alla definizione delle linee guida per la riforma delle pensioni. Sul tavolo, ferme restando le risorse che non si sposteranno dal miliardo e mezzo totale scritto nel Dpb, rispunta una delle ipotesi tecniche della prima ora, quella di una transizione in 3 anni, più lunga quindi di quella proposta dal Mef all’ultima cabina di regia. Questo permetterebbe di ammorbidire l’uscita da Quota 100 passando per Quota 102 nel 2022, Quota 103 nel 2023 e Quota 104 nel 2024.

Ma il sistema delle quote non convince tutti e penalizza le donne, come ricorda per Leu la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra. “L’ipotesi prospettata – ha spiegato – è di un rientro graduale da Quota 100 alla situazione Fornero. Adottare dei sistemi di ‘quota’ anche io penso non sia una scelta giusta, perché le quote creano una deformità di genere molto forte, favoriscono gli uomini rispetto alle donne, richiedono una carriera contributiva lunga e costante, cosa che spesso le donne, dedicate al lavoro di cura e ai figli, non possono avere”.

Peppe Provenzano, vicesegretario del Partito Democratico con delega al lavoro e al sociale, ha detto che Quota 100 è stato un costosissimo fallimento, a danno dei giovani, delle donne e del Sud. A differenza di quello che va dicendo, Salvini non ha cancellato la legge Fornero. Sulle pensioni – ha proseguito – riteniamo essenziale che il governo incontri i sindacati. La nostra posizione è chiara, non tornare né a quota 100 né alla legge Fornero. Siamo per forme di flessibilità”.

Secondo Provenzano, il sistema delle quotefinirebbe per ricreare quegli squilibri insopportabili che vanno corretti in almeno due direzioni: da un lato, estendendo l’Ape sociale e la platea dei lavoratori gravosi e usuranti; dall’altro, prorogando Opzione donna. Infine, resta aperto il tema di una pensione di garanzia per le nuove generazioni e i precari“.