Il saluto a Roberto Calasso, editore di Adeplhi, morto a 80 anni
Muore all’età di 80 anni, lo scrittore ed intellettuale Roberto Calasso, padre di Adeplhi. ‘Ci lascia un intellettuale straordinario‘ ricorda Franceschini
Muore a Milano, Roberto Calasso, all’età di 80 anni. Scrittore, saggista e direttore editoriale della casa editrice Adelphi, Calasso muore dopo una lunga malattia. Conosciuto per le sue doti anche all’estero, Calasso ha reso Adelphi uno dei marchi più riconosciuti ed importanti dell’editoria internazionale.
Nato a Firenze il 30 maggio del 1942, Calasso all’età di 21 anni entra a far parte di una cerchia di pensatori e, insieme a Roverto Bazlen e Lucaino Foà, da vita a quella che sarà poi riconosciuta come una delle case editrici più valide nel mondo dell’editoria.
Proprio oggi saranno pubblicati in libreria gli ultimi due libri del saggista e narratore: Bobi e Memé Scianca, in un racconto appassionato della vita di Bobi Bazlen e degli scorci fiorentini della sua infanzia.
L’editoria: un affare di famiglia
Con l’editoria nel sangue, Calasso segue le orme del nonno materno, Ernesto Codignola, filosofo e pedagogista, fondatore della Nuova Italia. Figlio del giurista Francesco Calasso e di Melisenda Codignola, Roberto calasso frequenta il liceo classico Torquato Tasso di Roma e successivamente consegue la laure in letteratura inglese, con una tesi intitolata ‘I geroglifici di Sir Thomas Browne‘. Nel 1962 prende parte alla fondazione di Adelphi, di cui ne era attualmente proprietario come azionista del 71% del capitale.
I romanzi
Negli anni ’80, Calasso da vita a un’opera in più parti, in un’alternanza tra saggistica e narrativa, spaziando in campi molto diversi tra loro, ma allo stesso tempo profondamente connessi. Della sua opera sono stati pubblicati ben 11 volumi, tra cui: La rovina di Kasch (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), Ka (1996), K. (2002), Il rosa Tiepolo (2006), La Folie Baudelaire (2008), L’ardore (2010), Il Cacciatore Celeste (2016), L’innominabile attuale (2017), Il libro di tutti i libri (2019) e La Tavoletta dei Destini (2020).
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo il romanzo L’impuro folle (1974) e i saggi I quarantanove gradini (1991), La letteratura e gli dèi (2001), Cento lettere a uno sconosciuto (2003), La follia che viene dalle Ninfe (2005), L’impronta dell’editore (2013), I geroglifici di Sir Thomas Browne (2018), Come ordinare una biblioteca (2020) e Allucinazioni americane (2021). Calasso ha poi tradotto e curato alcuni dei grandi classici della letteratura, tra cui testi di Nietzsche, Karl Kraus, Kafka. I libri di Roberto Calasso sono tradotti in 28 lingue e pubblicati in 29 paesi.
I riconoscimenti
Insignito del ‘Reconocimiento al Mérito Editorial’ alla Fiera internazionale del libro de Guadalajara nel 2004 e del Premio Gogol nel 2011, Calasso viene poi eletto nel 1993, Literary Lion a New York; nel 2000 viene nomimato Foreign Honorary Member della American Academy of Arts and Sciences; nel 2007 in Francia, gli vengono riconosciuti i titoli di Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres e di Chevalier de la Légion d’Honneur. Nel 2013 l’Università degli Studi di Perugia gli consegna la laurea magistrale honoris causa in lingue e letterature moderne. Nel 2015 viene nominato Foreign Honorary Member della American Academy of Arts and Letters.
Il saluto degli editori
‘Roberto Calasso ha segnato profondamente la cultura italiana del Novecento e del nuovo secolo, come editore e come scrittore. Ha guidato per cinquant’anni la casa editrice Adelphi, pubblicando nel nostro Paese libri che sono pilastri della civiltà europea (e non solo) e ha contribuito in maniera fondamentale a promuovere la cultura italiana all’estero. In questo giorno di dolore, l’Associazione Italiana Editori si stringe alla famiglia e ai colleghi della sua casa editrice‘, dichiara il presidente di AIE Ricardo Franco Levi.
Secondo il Ministro della cultura, Dario Franceschini: ‘Con la scomparsa di Roberto Calasso viene meno un pilastro dell’editoria italiana e un intellettuale straordinario capace di una sapiente visione della nostra cultura e delle sue radici‘.
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