Roberto Pereyra: il talento al servizio della squadra
Alla scoperta di Roberto Pereyra, capitano e faro dell'Udinese di Sottil. Ripercorriamo la sua storia e le abilità calcistiche
Ci sono giocatori che rendono questo sport emozionante, che ti regalano quel qualcosa che a fine partita ti è rimasto. Non sono solo le giocate spettacolari a restare nella mente dei tifosi, ma anche l’adattamento alle varie situazioni, la grinta nel non mollare, il dare in ogni modo il 1000%. Questa è si intelligenza tattica, ma anche “garra” come dicono in Sudamerica. È quel bisogno di non arrendersi, che ti parte da dentro e ti fa lottare come un leone qualunque sia la difficoltà. Se poi unisci questo indomabile spirito guerriero al talento che in Argentina pare venga regalato ad ogni nascita, ecco che può spuntare una persona come lui. Roberto Pereyra, centrocampista totale in forza nell’Udinese, attualmente quarta forza del nostro campionato.
Chi è Roberto Pereyra
La storia del Tucu che noi tutti conosciamo, parte dalla telecronaca di Stefano Borghi. Penso che qualsiasi tifoso abbia ancora in testa le parole del telecronista alla retrocessione del River Plate, squadra argentina in cui Pereyra è cresciuto. Da lì si è trasferito in Italia, alla stessa Udinese nella quale gioca oggi, dove si è messo in mostra nel suo triennio al Friuli. Tanto da meritarsi il passaggio alla Juventus, squadra dominante in quel periodo, sia in Serie A che in Europa. Le sue giocate e la sua duttilità gli hanno permesso di essere un valido elemento di quel gruppo. In bianconero ha conquistato anche due scudetti, prima di provare l’esperienza inglese al Watford. Quattro anni in Premier per maturare definitivamente, prima del ritorno di nuovo all’Udinese, in un ruolo da leader.
Stile di gioco
Nel corso degli anni Roberto Pereyra ha cambiato notevolmente il suo modo di giocare, nonché i ruoli da lui interpretati. Nel 2011 arrivò in Italia come un esterno offensivo, che faceva del suo talento e della sua corsa le maggiori armi. Il tempo passato in Serie A però l’ha reso un giocatore anche molto attento alla fase difensiva, strutturandolo anche tatticamente. Infatti per la sua duttilità è stato schierato più volte anche come mezzala, visto il suo modo di aggredire l’area e poi ricoprire la posizione.
Il suo trasferimento al Watford poi lo ha trasformato definitivamente un centrocampista totale. Giocare quattro anni con i tempi della Premier League lo hanno fatto crescere, tanto da meritarsi il ritorno all’Udinese in pompa magna. L’anno scorso al Friuli, l’argentino ha gioca a centrocampo, per creare azioni e attaccare da mezzala le difese avversarie. Oggi, nonostante l’età (31 anni), è tornato a correre sulla fascia sinistra bianconera, portando ancora una volta i suoi dribbling e la sua duttilità naturale.
La sua stagione finora
L’Udinese in questo avvio di campionato è la squadra rivelazione del campionato di Serie A 2022/23. Rispetto alla scorsa annata, quest’anno i friulani hanno ben 6 punti in più rispetto alla scorsa stagione. Un risultato non da poco, visto che l’anno scorso la squadra allenata da Gotti, e poi Cioffi, si è posizionata solo al 12° posto.
Quest’anno la musica con Sottil sembra cambiata, dando fiducia a nuove leve entrate quest’anno ed a un approccio più aggressivo durante la partita. Il giovane Udogie, promesso sposo del Tottenham l’anno prossimo, sta regalando prestazioni di livello. La stessa cosa si può dire anche di Roberto Pereyra, capitano e uomo simbolo di questa squadra. In sei partite di Serie A giocate sempre da titolare, l’argentino ha già fornito un gol e quattro assist. È a lui che i tifosi si affidano quest’anno per centrare qualcosa di più. E con un Tucu così in forma potrebbero non essere solo delle speranze.
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