Russia, Navalny in condizioni stabili e in “coma naturale”
Il vicedirettore del Pronto Soccorso di Omsk sulle condizioni di Navalny, costretto ad un rientro in Russia dopo sospetto avvelenamento
Il paziente “è in condizioni stabili”, “c’è qualche segnale di prognosi positiva, con tutta la cautela e l’accortezza dovute”; a dirlo è il vicedirettore del Pronto Soccorso di Omsk, cittadina del sud della Siberia in cui l’oppositore russo Aleksei Navalny è ricoverato da questa mattina per sospetto avvelenamento dopo essersi sentito male su un volo che lo stava riportando in Russia.
La prima ad avanzare l’ipotesi di un avvelenamento è stata la portavoce di Navalny, Kira Yarmish, secondo la quale il suo assistito avrebbe ingerito una sostanza tossica miscelata al suo tè, “l’unica cosa che abbia bevuto da stamattina”
Se lo scenario dell’avvelenamento trovasse riscontro (i medici non la respingono del tutto mentre dal Cremlino la bollano come ipotesi), non sarebbe la prima volta che Nalvany subisce attacchi di questo tipo: già nel 2017, per esempio, denunciò di essere stato colpito con un prodotto antisettico spruzzato negli occhi, all’uscita dal suo ufficio di Mosca, e appena un anno fa finiva in ospedale per essere stato avvelenato con “un prodotto chimico sconosciuto“.
La ricostruzione
Come detto, quando si è sentito male, Navalny si trovava su un aereo per tornare in Russia dalla Siberia, dove si era recato prima a Novosirbisk, città infiammata attualmente da rivendicazioni sindacali che agitano il potere centrale di Putin, e poi presso la cittadina universitaria di Tomsk, dove l’opposizione della Russia trova un potentissimo bacino elettorale nei giovani.
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