Salerno-Reggio Calabria: arrivano i grattacieli green
Salerno-Reggio Calabria: i cavalcavia abbandonati dell’autostrada diventano grattacieli eco-sostenibili
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È dello studio di architettura francese Oxo, il progetto di trasformare i cavalcavia abbandonati della leggendaria autostrada Salerno-Reggio Calabria, in stupendi grattacieli eco-sostenibili.
La sedicente autostrada, simbolo del fallimento del sistema infrastrutturale del nostro paese, potrebbe ospitare in un futuro prossimo appartamenti, negozi e persino scuole all’interno del sistema verticale dei grattacieli green.
Secondo il progetto, ideato dall’architetto Manal Rachdi, celebre per aver trasformato una metro di Parigi in una piscina, i numerosi viadotti in calcestruzzo della Salerno-Reggio Calabria ritroveranno un nuovo utilizzo trasformandosi nei cosiddetti “Grattacieli Rovesciati”. I quartieri, infatti disposti verticalmente, saranno accessibili dall’alto verso il basso. Raggiungere la propria casa, per i fortunati utenti, diventerà un viaggio verso il cuore verde della Calabria.
“Il governo chiedeva un modo sostenibile per preservare i ponti – racconta Manal Rachdi – I ponti erano così belli, e la loro posizione era così strategica, che abbiamo voluto trasformarli in abitazioni”.
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Il progetto, infatti, ha vinto il concorso bandito dal Governo 4 anni fa in occasione della sistemazione di un tratto di strada inutilizzato. Il concorso prevedeva la preservazione della forma architettonica dei cavalcavia, sfruttando la particolare posizione geografia e l’incredibile panorama.
La zona superiore dei cavalcavia sarà adibita a passaggio pedonale con una zona esclusivamente dedicata alle automobili. La zona inferiore ospiterà, invece, le abitazioni e le zone ricreative, accessibili tramite un semplice ascensore.
Oltre l’innegabile rapporto con la natura e il riutilizzo delle strutture abbandonate, a rendere ecologico e sostenibile il progetto dello studio francese, è la completa autonomia delle abitazioni. Sfruttando infatti la particolare posizione a contatto con la terra, gli edifici saranno alimentati dall’energia solare, da un impianto fotovoltaico da 5MW, da un sistema geotermico e geo-idrico.
Lo spazio tuttora inutilizzato potrebbe ospitare ben 2500 appartamenti, realizzabili con una spesa pari a 22 milioni.
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