Salerno, scoperto un opificio clandestino: sequestrati 4.000 litri di alcol di contrabbando
La GDF di Salerno ha sottoposto a sequestro, nel comune di Angri, un opificio per la commercializzazione di bevande alcoliche senza autorizzazione
Nei giorni scorsi, all’esito di un’attività di servizio volta alla repressione delle frodi nel settore delle accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha sottoposto a sequestro oltre 4.000 litri di alcool puro di contrabbando.
Un vero e proprio opificio
In particolare, le Fiamme Gialle della Compagnia di Nocera Inferiore sono riuscite ad individuare, nel Comune di Angri, un fabbricato in lamiera, di circa 40mq, all’interno del quale era stato organizzato un vero e proprio opificio per la commercializzazione di bevande alcoliche, senza alcuna autorizzazione ed in violazione delle più basilari norme igienico sanitarie.
Oltre 4000 litri di alcol puro
Sono stati rinvenuti complessivamente 4.090 litri di alcool etilico, di cui 300, in attesa di essere stoccati, ancora contenuti in una cisterna di plastica, della capacità di litri 1000, munita di un motorino elettropompa ed una pistola erogatrice, e 3.790 litri già stoccati all’interno di 785 taniche in plastica da 5 litri, già pronte per essere contrabbandate con l’etichetta commerciale contraffatta di “Liquido lavavetri concentrato”.
Ulteriori 480 taniche, anch’esse già etichettate, sono state invece trovate vuote.
Le accuse
Il responsabile è stato così segnalato a questa Procura della Repubblica e dovrà ora rispondere di “Sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcol e sulle bevande alcoliche“, nonché di “contraffazione” e “ricettazione“, anche se nessun giudizio di colpevolezza può essere espresso fintanto che non sia stata emessa una sentenza irrevocabile di condanna.
Le frodi all’accise arrecano gravi danni alle entrate dello Stato e comportano effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza: il contrasto a tali frodi, infatti, restituisce competitività e legalità al mercato, favorendo gli investimenti e lo sviluppo imprenditoriale.
Va da sé, tra l’altro, che a differenza dell’alcol prodotto legalmente, l’alcol di contrabbando non è soggetto a controlli di qualità e sicurezza, e questo significa che può contenere impurità e sostanze contaminanti che possono essere nocive per la salute dei consumatori.
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