Sanità in Calabria, storia di un fallimento tutto italiano
Tre commissari saltati in pochi giorni, buchi di bilancio enormi e caos generale. Ecco il quadro della Sanità in Calabria che Gino Strada proverà a salvare
E alla fine arrivò Gino Strada. Dopo giorni frenetici di colloqui e trattative, il medico milanese fondatore di Emergency ha accettato di dare una mano alla Sanità in Calabria, non nel ruolo di Commissario ma come supporto esterno grazie alla collaborazione Emergency-Protezione Civile, soprattutto per quanto riguarda Ospedali da campo, supporto nei Covid Hotel e nei punti di triage.
L’arrivo di Gino Strada, atteso come l’uomo della Provvidenza, è forse l’ultimo tentativo di rimettere in piedi la Sanità calabrese, messa in ginocchio da anni di cattiva amministrazione e da continui fallimenti nella gestione di un servizio fondamentale per i cittadini. Basti pensare all’ultimo, in ordine cronologico, disastro dei tre commissari saltati in pochi giorni: in primis Saverio Cotticelli (“L’emergenza Covid tocca a me?”), poi Giuseppe Zuccatelli (“Le mascherine non servono a nulla”) e infine Eugenio Gaudio che ha rifiutato per motivi familiari.
Il caos commissari è però solo la punta dell’iceberg: la Sanità calabrese viene da anni di sprechi e ombre che hanno reso ormai marcio tutto il Sistema. Nel bilancio regionale, circa 4 miliardi su 7 sono destinati alla Sanità e per decenni questo enorme giro di denaro è stato continuamente sprecato e saccheggiato, con 2 inevitabili conseguenze. Da un lato l’arricchimento di alcuni soggetti che questi soldi erano chiamati a gestirli, dall’altro il totale collasso dell’intero sistema: fornitori pagati dopo 800 giorni, carenza di risorse per la cura dei malati e forte rischio di infiltrazione della criminalità organizzata. Il Magistrato Nicola Gratteri, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta, ha spiegato: “Quando la stretta creditizia aumenta, gli usurai vanno a nozze. In momenti così è facile sostituirsi alle banche, rilevare aziende in crisi, investire il denaro della droga. Le mafie hanno da tempo messo le mani anche su importanti risorse della sanità pubblica“.
In questo quadro gravemente in deficit, entra ora in gioco la figura di Gino Strada. Un uomo dal profilo umano elevato e riconosciuto da tutti come eccellenza medica italiana. Il suo compito è però pieno di ostacoli e la buona riuscita di questo progetto sembra possibile solo ad una condizione: il medico milanese deve avere libertà di manovra e la possibilità di cambiare la Sanità calabrese partendo dalle sue fondamenta, abolendo gli enormi sprechi che hanno caratterizzato gli ultimi decenni della Regione.
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