Schiavitù: 36 milioni di persone ne sono vittime
Secondo uno studio della Fondazione “Walk Free” oltre 36 milioni di persone sono vittime della schiavitù nel mondo: il 20% in più rispetto al 2013
“Uomini, donne, bambini – la schiavitù non fa differenze di sesso o di età ed è presente in 167 paesi“, recita il Rapporto di “Walk Free”. La schiavitù è illegale nella maggior parte delle nazioni, ma esiste ancora in tutte le zone del mondo.
Dall’inchiesta condotta dalla Fondazione “Walk Free“, emerge che la schiavitù non è qualcosa che tocca solo il nostro passato. Tratta di essere umani, sfruttamento sessuale, lavori forzati, matrimoni forzati. Si contano 35,8 milioni di persone in schiavitù; un dato planetario in aumento del 20% rispetto al 2013.
Alla Russia seguono Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Indonesia, Bangladesh e Thailandia. Se si analizza la percentuale delle persone ridotte in schiavitù, la Mauritania registra invece la più forte proporzione (4%) rispetto al totale della popolazione.
Secondo l’International labor Organization la schiavitù moderna è molto proficua, e genera circa 32 bilioni di dollari ogni anno, più che l’intera produzione di Islanda, Nicaragua, Rwanda e la Mongolia messe insieme. Questo problema non riguarda solo i paesi poveri: si stima che 15,5 miliardi di dollari generati dalla schiavitù, quasi la metà del totale, provengono dai paesi ricchi e industrializzati.
La Fondazione “Walk Free”, nella sua inchiesta, spiega che i dati non sono frutto di un’esplosione del fenomeno, ma di una migliore metodologia di studio, di reclutamento e di specializzazione dei gruppi a capo di questi crimini nei confronti dell’umanità.
Intanto in Italia c’è da registrare il sì dell’Aula della Camera alla istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza (Cda), nei centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e nei centri di identificazione ed espulsione (Cie). I voti a favore sono stati 348; 59 i contrari.
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