21 Novembre 2014 - 12:12

Schmidheiny assolto in Cassazione per il caso Eternit

La Cassazione prescrive il reato di disastro ambientale colposo: annullata la condanna della Corte d’Appello a 18 anni per Schmidheiny 

[ads2] Ieri sera la corte di Cassazione ha annullato la condanna al magnate Stephan Schmidheiny, poichè il reato è stato prescritto. La richiesta del procuratore generale Francesco Iacovello di annullamento della condanna è stata accolta. Nella sentenza del 3 Giugno 2013 Schmidheiny era stato condannato dalla Corte d’Appello per disastro colposo ambientale permanente e omissione di misure antinfortunistiche.

Le reazioni dopo la sentenza – I familiari delle vittime, che si erano riuniti dinanzi al tribunale in attesa della sentenza, hanno accolto la notizia con sdegno. A ciò si aggiunge la rabbia per non aver ottenuto neanche i risarcimenti. Di tutt’altro tenore è stata la reazione di Schmidheiny, a suo parere vittima di un processo ingiustificato, che ora chiede tutela allo Stato italiano e l’archiviazione del caso. La difesa ha sottolineato come il magnate svizzero non abbia mai avuto un ruolo operativo nella gestione dell’azienda.

Schmidheiny

Stephan Schmidheiny Fonte: Forbes

Anche le istituzioni si sono espresse in merito, condividendo l’indignazione dei parenti delle vittime. Il premier Matteo Renzi ha sottolineato la necessità di modificare le regole della prescrizione; anche  l’Associazione Nazionale dei Magistrati ha evidenziato l’inadeguatezza della norma. Attualmente la prescrizione è disciplinata dalla legge “ex-Cirielli” approvata nel 2005 dal governo Berlusconi: sono dunque nove anni che vari partiti e associazioni ne chiedono la modifica.

Annunciata la modifica legislativa – Il Governo nei mesi scorsi aveva annunciato la volontà di cambiare il sistema dei processi; tuttavia, da quell’annuncio riaslente ad Agosto, non ci sono stati passi in avanti in tal senso. Ci si augura che dopo questa sentenza che ha colpito  tutta l’opinione pubblica, ci sia la svolta decisiva in tempi brevi. Pare, infatti, che il Presidente del Senato Grasso e la Presidente della Camera Boldrini si siano già accordati per l’iter legislativo che cambierà l’intero impianto normativo della giustizia.