11 Luglio 2023 - 12:22

Sciopero dei treni: previste cancellazioni di frecce, regionali e intercity

È previsto per giovedì 13 luglio uno sciopero treni che vedrà coinvolti Trenitalia, Italo e Trenord

Sciopero trasporti treni stazione

Giornata nera per chi deve muoversi in treno: infatti, nella giornata di giovedì 13 luglio dalle ore 3 alle 2 di venerdì 14 luglio 2023 lo sciopero nazionale del trasporto ferroviario mette a rischio cancellazioni le corse di Frecce, Intercity e regionali Trenitalia ma anche i treni ad alta velocità Italo e quelli di Trenord. Per tutti previsti fasce di garanzia e lista dei convogli garantiti.

A rischio cancellazioni e variazioni le corse di Frecce, Intercity e regionali Trenitalia ma anche i treni alta velocità Italo e quelli di Trenord. Una protesta indetta da tutte le principali organizzazioni sindacali di categoria, tra cui Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, per chiedere migliori condizioni di lavoro per i lavoratori e le lavoratrici del settore.

Sciopero: le motivazioni della protesta

Sciopero dei treni ormai “inevitabile”, spiegano i sindacati in un comunicato congiunto:

“Abbiamo assistito ad un ulteriore e progressivo inasprimento dei turni e ad uno scadimento dei connessi aspetti logistici” dicono i rappresentanti dei lavoratori, aggiungendo: “Vi è la concreta necessità di incidere su un alleggerimento dei carichi nei turni di lavoro, un confronto entro cui traguardare un miglioramento delle condizioni del personale ed un maggiore equilibrio nella conciliazione vita–lavoro, intervenendo su principi e criteri di costruzione dei turni e sul calcolo reale dei fabbisogni di personale legato anche ad una corretta definizione del coefficiente di sostituzione assenti”.

“Un inserimento di nuove risorse e del rilancio di investimenti tecnologici e digitali”. Dopo un primo confronto i sindacati denunciano “l’insufficienza della proposta economica presentata dalla Società”, “l’indisponibilità aziendale e perfezionare le tabelle dei minimi salariali” e “l’indisponibilità ad una ridefinizione del calcolo della media settimanale dell’orario di lavoro su base mensile e non su base quadrimestrale”.