Disagi a Milano: l’agitazione proclamata da Cub Trasporti. Chiude la M5
Sciopero mezzi ATM a Milano dalle ore 8,45. Sulle linee M1, M2 e M3 la circolazione prosegue regolarmente. Sulla M5, invece, circolazione sospesa
Oggi, giovedì 28 novembre, mezzi ATM in sciopero a Milano. Previsti disagi in vista dei possibili stop per tram, metro e bus.
Stop previsto 8.45 alle 15 e poi dalle 18 fino alla fine del servizio. A rischio il trasporto pubblico locale: possibili stop per tram, autobus e metro.
Lo sciopero proclamato da Cub trasporti avrà una durata di 24 ore e si svolgerà in due diverse tranche.
Durante l’agitazione saranno però rispettate due diverse fasce di garanzia durante i quali i mezzi circoleranno: la prima dall’inizio del servizio fino alle 8.45 e la seconda, per consentire a tutti i viaggiatori di tornare a casa, dalle 15 fino alle 18.
Atm ha reso noto che sulle linee della metropolitana di Milano M1, M2 e M3 la circolazione prosegue regolarmente. Sulla M5 viene invece gradualmente sospesa.
Il direttore generale di Atm e presidente di Agens (Agenzia Confederale dei Trasporti e Servizi) Arrigo Giana interviene sul tema: “E’ il momento di un cambio radicale, serve una svolta, è ora di parlare anche del diritto a muoversi dei cittadini. Bisogna affrontare in modo costruttivo il tema degli scioperi rivedendo le norme e aggiornandole alle attuali esigenze di mobilità delle città. La priorità, infatti, è certamente continuare a garantire il diritto legittimo di scioperare ma allo stesso tempo tutelare anche gli spostamenti di milioni di cittadini che ogni giorno usano il trasporto pubblico per andare al lavoro, a scuola o per raggiungere strutture ospedaliere”.
“Il tema della rappresentanza sindacale è cruciale: le aziende non possono essere ostaggio di minoranze che non hanno rappresentatività nel settore, ma hanno il potere di paralizzare le città. – continua – Per questo come associazione di categoria stiamo lavorando a una proposta di legge che prevede la proclamazione dello sciopero solo da parte di sindacati che hanno una rappresentatività congrua tra i lavoratori. Se così fosse, le componenti sindacali che raccolgono più consenso sarebbero anche più legittimate”.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO