14 Maggio 2020 - 16:07

Serie A, Malagò annuncia: “Al 99% si riparte il 13 giugno”

Malagò

Il presidente del CONI si sbilancia per la prima volta sulla ripresa della Serie A:”Si sta facendo di tutto per ricominciare”. Restano dubbi sulla conclusione del Campionato

Il Presidente del CONI, per la prima dall’inizio dell’emergenza si è sbilanciato sulla ripresa della Serie A. Giovanni Malagò, infatti, è intervenuto a “Non è un Paese per Giovani” su Rai Radio2 chiarendo le decisioni che ha preso e prenderà la Lega.

Quante possibilità ci sono che la Serie A riparta il 13 giugno? Secondo me il 99 per cento“. Questo il pensiero di Malagò, che poi aggiunge:Si sta facendo di tutto per ricominciare, per mettere il sistema in condizione di ripartire”. 

Rimangono però forti dubbi sull’effetiva conclusione della Serie A. Secondo Malagò infatti il problema del calcio italiano adesso, è la mancanza di un’alternativa nel caso in cui la situazione non consentisse più lo svolgimento delle gare una volta ripreso il Campionato.

Per sapere poi quante chance ci sono che il campionato finisca bisognerebbe avere la palla di vetro – dichiara Malagò – e il vero rischio, l’ho detto già due mesi fa con serenità: in Germania hanno fatto un accordo con i calciatori se le cose non riescono a chiudersi, nel caso italiano l’obiettivo unico è quello di cominciare. È un questione culturale, questa mentalità del ‘partiamo e poi vediamo’ io non ce l’ho. Secondo me nella vita serve sempre avere una alternativa, per evitare di compromettere una situazione già molto complessa”.

Il problema di fondo risiede nel caso in cui anche un singolo giocatore risultasse positivo durante il campionato si dovrebbe procedere alla quarentena di tutta la squadra. “Questo il punto – dice il presidente del CONI – abbiamo recepito una direttiva che individua un percorso di coinvolgimento generale e non quello di creare una quarantena individuale. È un tema che riguarda il Cts, non ho mai interloquito con loro, lo deve fare il governo e il ministero dello Sport. Mi dicono che è una decisione che può anche essere rivista. Ma devo dire che questa lotta tra alcuni medici e il Cts non mi appassiona”.