5 Novembre 2015 - 18:07

Sinai, l’Occidente rafforza la tesi di un atto terroristico

Sinai

Panico nel Sinai, cancellati numerosi voli provenienti dall’Europa e diretti a Sharm el Sheik

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A proclamare lo stop degli aerei è stato soprattutto il governo britannico, seguito anche da quello italiano, per cui la compagnia Easy Jet ha dato il via alla cancellazione dei voli per la destinazione turistica in questione. Lo stesso presidente Cameron afferma: “Comprendo la preoccupazione del governo egiziano per le ripercussioni di questa decisione a livello economico, tuttavia riteniamo che la sicurezza dei cittadini inglesi venga al primo posto”.

Rimasti a terra sono 180 passeggeri italiani, i quali sarebbero dovuti partire e Sinaifare ritorno a Malpensa, una decisione simile arriva anche dall’Ucraina. L’Italia fa parte dei principali 7 paesi europei che organizzano i voli diretti verso la meta turistica nel Sinai. Ebbene, questi provvedimenti potrebbero implicare gravi conseguenze per l’economia dell’Egitto, essenzialmente fondata sul turismo. I governi occidentali non intendono rischiare che si verifichino ulteriori incidenti, oltretutto la tensione a Mosca è alta. “Nessuna ipotesi è esclusa” afferma il Cremlino. Vi è, invece, chi si è spinto oltre le semplici ipotesi, sfociando nelle convinzioni. L’Intelligence Usa sostiene e ribadisce che una bomba nascosta dentro una valigia potrebbe aver provocato l’esplosione dell’aereo russo, dal momento che lo stesso giorno i controlli a Sharm El Sheik erano pressoché assenti.

Ambigua la reazione dello Stato Islamico sui fatti avvenuti nel Sinai. Alcuni membri dell’organizzazione hanno rivendicato il gesto in un filmato, giungendo a manifestare disapprovazione per il mancato riconoscimento occidentale nel compimento della strage. E’ un fatto, tuttavia, che ancora non vi siano prove effettive sull’eventuale causa dell’incidente.

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