20 Luglio 2019 - 13:18

Sondaggi, la Lega sfiora il 36%, il Movimento 5 Stelle crolla

Elezioni regionali, sondaggi

L’indice di gradimento nei sondaggi fornisce più consensi per il Governo. Nonostante gli scontri nella maggioranza, gli elettori premiano l’esecutivo

Negli ultimi periodi, le tensioni nella maggioranza salgono in maniera costante. Gli scontri sono ormai all’ordine del giorno, e sembra sempre che tra Lega e Movimento 5 Stelle, da un momento all’altro, possa comparire la parola “fine“. In questi giorni specialmente si è sfiorata la crisi definitiva. Probabile, però, che tutto rientri e che si passi oltre la data odierna, considerata da molti l’ultimo giorno utile per aprire la crisi. A quel punto, si andrebbe a votare a Settembre. E le reazioni degli elettori sembrano andare in questa direzione.

Gli indici del gradimento erano in forte calo fino a tre settimane fa. Attualmente, invece, sono tornati ai livelli di inizio Giugno. Il Governo, nei sondaggi, è tornato ad avere valutazioni positive e l’indice d’apprezzamento è salito nuovamente al 54,9%. Il premier, a sua volta, migliora le valutazioni (che ha sempre fatto registrare indici superiori al 50%), recuperando ben sei punti nell’ultimo mese e attestandosi al 58%. In questo caso, le opinioni degli elettori dei due partiti sono simili. Entrambi gli indici sono positivi, ma c’è una forbice incredibile tra il livello d’apprezzamento degli elettori pentastellati (che detengono l’indice del 94%) e quello dei leghisti, ben più contenuto (77%).

Tra gli elettori di centrosinistra, naturalmente, prevangono opinioni negative. Discorso diverso, invece, per i vicepremier. Se Di Maio è in recupero (il suo indice di gradimento, ad oggi si attesta sul 34,9%), la forbice si alza comunque rispetto a Salvini. Il leader della Lega, infatti, incrementa la sua valutazione di ben 5 punti percentuali e porta l’indice al 54%.

Tra i partiti, la Lega vola al 35,9% dei voti validi. La vicenda russa non lascia segni, anzi sembra aver compattato l’elettorato. Il Movimento 5 Stelle resta stabile al 17%. Il PD resta al 21,6%, complice le differenti vedute nel partito.