18 Marzo 2021 - 16:47

Spagna: approvata legge sull’eutanasia e suicidio assistito

eutanasia

La Spagna ha approvato la legge sull’eutanasia per i casi di ‘malattie gravi e incurabili’ o ‘patologie gravi, croniche e disabilitanti‘. Ancora valida però, l’obiezione di coscienza

La Spagna diventa di fatto il settimo paese ad aver approvato la legge sull’eutanasia e il suicidio assistito. Con 202 voti a favore e 141 contrari, oggi la Camera dei deputati ha legalizzato la tanto discussa pratica del “lasciar morire”, come preannunciato dalla legge Leonetti, approvata in Francia nel 2005. La nuova norma entrerà di fatto in vigore a partire da giugno.

Come appellarsi al diritto all’eutanasia

Potranno appellarsi al diritto all’eutanasia i cittadini spagnoli o i ‘legalmente residenti‘ in Spagna – specifica El Mundo – che hanno compiuto la maggiore età e che soffrano di ‘malattie gravi e incurabili, patologie gravi, croniche e disabilitanti‘, non autosufficienti e in balia di ‘una sofferenza fisica e psichica costante e intollerante‘.

La richiesta di eutanasia e di suicidio assistito sarà a completo carico dello Stato, ma soltanto dopo aver formalmente compilato e consegnato una richiesta messa per iscritto, da presentare a un medico. Nella richiesta, il paziente dovrà sottolineare la solidità della scelta presa, compiuta cioè senza alcuna costrizione, in piena coscienza e di essere pienamente consapevole delle alternative.

A questo punto, il medico dovrà inoltrare la richiesta del paziente a una commissione incaricata. Tale commissione, composta da sette membri, avrà il compito e il dovere di approvare o bocciare la richiesta presa in esame in un lasso di tempo di 19 giorni.

Gli ostacoli

Il paziente sarà libero di optare, in qualsiasi momento, per l’annullamento o interruzione della procedura. Il procedimento potrebbe però, essere più complesso di quanto spiegato. La penisola iberica, infatti, non ha mostrato la piena unanimità sulla legalizzazione del suicidio assistito. Pertanto, la costituzione di una commissione di esperti potrebbe risultare un’operazione molto più intricata del previsto, a seconda delle diverse regioni.

Tra gli ostacoli più grandi però, rimane la possibilità per l’Ordine dei Medici, di permettere l’obiezione di coscienza. La procedura dunque, potrebbe essere intaccata dall’ancora fitta rete di obiettori di coscienza, che potrebbero di fatto ostacolare l’intero iter sull’eutanasia.

L’eutanasia nel mondo

La Spagna è solo il settimo dei Paesi del mondo che hanno visto l’eutanasia o il suicidio assistito legalizzato. Primo fra tutti, i Paesi Bassi, dove il dibattito sull’eutanasia si apriva già nel lontano 2002. L’Olanda fu, infatti, il primo paese ad approvare l’eutanasia e poco dopo anche il “protocollo di Groningen’, ovvero l’eutanasia infantile.

A seguire l’esempio dell’Olanda, fu il Belgio, legalizzando l’eutanasia nel 2003, per poi estenderla ai minori nel 2016. In Lussemburgo, invece, l’eutanasia veniva legalizzata nel 2009, rimanendo tutt’ora valida però, soltanto per gli adulti e per i pazienti considerati “senza via d’uscita”.

In Svizzera, il caso di maggiore risonanza rimane quello di dj Fabo, il noto caso di Fabiano Antoniani che, nel 2017 scelse il Paese elvetico per il suicidio assistito. La Svizzera, infatti, ha approvato sia l’eutanasia attiva indiretta, cioè tramite assunzione di sostanze che possono ridurre la durata della vita, sia quella passiva, con l’interruzione dei dispostivi di cura e di mantenimento in vita, oltre al suicidio assistito.

Anche la Francia ha dovuto scontrarsi con il tema dell’eutanasia, quando nel 2019 al tetraplegico Vincent Lambert, ormai in stato vegetativo da più di dieci anni, fu concessa l’eutanasia passiva, ovvero il decesso tramite l’interruzione dei dispostitivi di mantenimento in vita.

Sanchez: ‘Paese più umano’

A spingere per l’approvazione sull’eutanasia, il primo ministro Pedro Sanchez, membro del partito socialista, con l’incoraggiamento e la spinta di oltre un milione di firme, raccolte dai familiari dei pazienti in stato degenerativo.

Oggi, afferma Sanchez, la Spagna può finalmente dirsi un Paesepiù umano, più giusto e più libero‘, ricordando quanto il diritto all’eutanasia fosse ‘ampiamente richiesto dalla società‘. Sanchez ha poi ringraziato ‘tutte le persone che hanno lottato instancabilmente perché il diritto di morire con dignità fosse riconosciuto in Spagna‘.

D’altro avviso, invece, il partito di destra, Vox, che alla conquista della Spagna si oppone a gran voce, parlando di un Governo che oggi avrebbe consumato ‘l’attuazione della cultura della morte in Spagna. Non sarà per sempre‘.