30 Marzo 2016 - 15:28

Tallinn: un salto nel Medioevo

A Tallinn sembra quasi di vivere all’interno di un libro di Tolkien; ci si aspetta che da qualche vicolo, da un momento all’altro, spunti fuori un hobbit

[ads1] Tallinn e il viaggio di Antonio Santoro per A ZONzo.

Questo viaggio è un salto nel Medioevo e decido di viverlo nel modo migliore insieme ai miei amici; infatti, per arrivare nella città di Tallinn attraversiamo il mal Baltico con il traghetto Viking Line che, da Helsinki dista circa 3 ore, pagando un biglietto di andata e ritorno di 70€. Attraversare il mal Baltico all’alba è uno spettacolo della natura; se avete molta immaginazione e siete amanti della storia, uscendo fuori sulla nave, nonostante il freddo, e chiudendo gli occhi sentirete i tamburi vichinghi, le urla dei cavalieri teutonici, un mare attraversato da centinaia di anni di storia. Se siete amanti della storia e dei paesaggi mozzafiato, ve lo consiglio.

Tallinn-foto-5Arrivati al porto di Tallinn prendiamo un taxi molto economico; con 8€ arriviamo nella parte nuova di Tallin, dove abbiamo il nostro hotel, un ottimo compromesso di qualità, prezzo e posizione davvero strategica. Tallinn non è una metropoli, si visita facilmente.

Tallinn è divisa in due zone: la parte nuova con grattacieli, negozi alla moda e locali e la “Old Town” (la città vecchia). Io vi consiglio un giro veloce nella parte nuova per poi godervi la città vecchia, capitale Europea della Cultura 2011 non senza un motivo.

Avete mai avuto un deja vu? La sensazione in cui credete di aver vissuto o visto un luogo che state visitando ora, per la prima volta?

Tallinn-foto-9È stata la mia prima impressione appena arrivato davanti alle possenti mura che delimitano la città vecchia: percepisco un’atmosfera magica, i tanti figuranti vestiti tradizionalmente che riempiono le strade sembrano proiettarti anni addietro facendomi perdere la nozione del tempo. Arcieri, guerrieri teutonici e simpatiche dame bionde, che vendono squisiti manicaretti locali, sono i protagonisti delle ricche manifestazioni, che si svolgono in tutta la “Old Town”, ma soprattutto nella Piazza del Municipio, dove c’è, oltre alle allegre e tipiche case color pastello, il Palazzo Municipale medievale, l’unico dell’area baltico-scandinava, che si è conservato fino al giorno d’oggi.

In definitiva, sembra quasi di vivere all’interno di un libro di Tolkien; ci si aspetta che da qualche vicolo, da un momento all’altro, spunti fuori un hobbit.

Cammino per molto tempo come un bambino incuriosito da tanta bellezza; non credevo esistesse un posto così nel mondo. In un attimo è ora di cena e, dopo tanto camminare, ho una certa fame e decido di provare il III Drakoon, ovviamente in stile medievale. Entrateci e provate i piatti tipici del medioevo!

Il locale è piccolissimo ed illuminato solo da candele. Le 2 ragazze che servono il cibo e il vin brulè sono vestite con costumi caratteristici e girano un grosso pentolone con un mestolo in legno, dove al suo interno c’è un ottimo stufato d’alce.

Tallinn-foto-10Sul menù troverete quasi sempre queste voci:

Marineeritud angerjas: anguilla marinata a pezzi

Keel hernestega: lingua di bue

Sült: bollito di maiale in gelatina. Per maiale si intendono ossa, zampe e testa

Verivorst: sanguinaccio di salsiccia e marmellata di frutti di bosco

Mulgikapsad: stufato di crauti e carne di maiale con contorno di patate bollite

Silgusoust: spratto (pesce) del Baltico con pancetta

Karask: dolce con il pane d’orzo

Kali: coca cola estone non alcolica

Io bevo una birra con miele, tipica del posto; mentre si cena ci sono molte esibizioni con balli e finti combattimenti, tutto per far godere al meglio la serata.

Poi, insieme ai miei amici, ritorno in hotel; dopo esserci riposati un poco, decidiamo di scoprire la vita notturna di Tallinn.

Tallinn-foto-15Un mio amico conosce una ragazza che vive lì e decidiamo di chiamarla e lei, molto gentilmente, accetta di fare un giro per la città di notte con noi e le sue amiche. Andiamo in molti baretti tipici dove beviamo il Vana Tallinn, l’unica bevanda tradizionale e commerciale dell’Estonia, assolutamente da provare; ricavata da varie erbe, è perfetta nel dopocena e si abbina molto bene al caffè. (foto 15)

Successivamente decidiamo di andare in discoteca; le ragazze ci portano in un locale molto in voga nella capitale.

Entriamo subito e notiamo che le ragazze estoni del locale ci guardano e ridono  di noi; chiediamo ad una delle nostre accompagnatrici e scopriamo che ci sono molti video comici in rete che imitano i turisti italiani in Estonia mentre ci provano, con le loro poche parole in inglese, con le ragazze del posto. Finalmente capisco le risatine delle ragazze… spesso noi italiani non lasciamo un ottimo ricordo dei nostri viaggi.

Tallinn-foto-16La serata passa in modo piacevole con le nostre amiche; mi giro intorno e mi accorgo di una cosa: è proprio vero, le ragazze estoni sono tra le più belle al mondo (anche se, personalmente, preferisco le bellezze meridionali, forse perché le estoni sono veramente molto alte).

Dopo il ritorno in hotel a tarda notte (quasi al mattino), il risveglio è molto lento. Scendiamo per pranzo scegliendo un ristorante nella zona nuova. Dopo aver mangiato, decidiamo di vistare Patarei, la vecchia prigione di Tallinn, ora usata come museo, centro esposizioni, luogo di ritrovo e centro culturale. Raggiungerla, specialmente d’estate, è una piacevole esperienza. Partendo dalla porta di via Pikk e uscendo dalla città vecchia, basta seguire quello che è chiamato Chilometro della cultura che costeggia il mare.

Tallinn-foto-17Poi, decidiamo di visitare la Chiesa di Sant’Olav, nota per la sua altissima guglia che arriva a 124 m d’altezza. Vi posso assicurare che una volta arrivati in cima alla torre, anche se è stancante, si può ammirare un panorama meraviglioso su tutta la città di Tallinn e il suo porto.

Meritano una visita la magnifica chiesa trecentesca di San Giovanni in mattoni, unica per le sue rare sculture in terracotta collocate nelle nicchie intorno al portale principale, e la cattedrale costruita dai Cavalieri Teutonici .

La città è piccola, in poco tempo riusciamo a visitarla. Verso le 18 telefoniamo alle nostre amiche per fare un aperitivo e loro ci consigliano il Lounge24; è il bar che si trova al ventiquattresimo piano del Radisson Blue hotel. La vista è a dir poco spettacolare. Sulla terrazza troverete anche dei piccoli cartelli che spiegano le varie attrazioni da ammirare da lassù. Se andate a Tallinn, ve lo consiglio per il paesaggio ma vi avverto è estremamente caro per l’aperitivo.

Dopo il nostro aperitivo ci dirigiamo per la cena verso la piazza principale; l’atmosfera che si respira è rilassante, in lontananza percepisco il suono di una fisarmonica che intona canzoni tipiche napoletane.

Dopo cena facciamo una passeggiata nella zona alta di Tallinn sulla collina che si raggiunge passando dal Ponte dell’Angelo: quando lo si attraversa, secondo la tradizione, bisogna trattenere il respiro ed esprimere un desiderio.

Poco più avanti c’è il Ponte del Diavolo: quello lo si guarda soltanto. Proseguiamo la serata nei locali notturni prima di andare a letto.

Il giorno dopo vale la pena svegliarsi presto per andare a visitare Tartu, nella zona sud-orientale, e conoscere il popolo dei Setu nel villaggio di Taevaskoda «dove il cielo tocca la terra».

Tallinn-foto-35Infatti, nell’angolino sud-orientale dell’Estonia si trova l’affascinante regione di Setumaa, abitata dal popolo autoctono dei Setu che hanno una propria lingua somigliante vagamente all’antico estone.

Sono circa 10mila e vivono in villaggi che si sono costruiti loro, veri e propri musei umani a cielo aperto. Qui le case sono una di fronte all’altra, circondate da recinzioni, e hanno il forno per il pane, la capanna per il fabbro e la stalla per gli animali.

Tallinn-foto-39Decidiamo di girare in bici per vedere al meglio questo villaggio così insolito per noi.  Dopo aver girato un bel po’, stremati, decidiamo di bere una birra tutti insieme entusiasti di questo viaggio dove si respira la storia tra paesaggi unici al mondo.

Viaggiò col cuore in gola accanto a un passeggero insolito: l’emozione sconosciuta del ritorno” (Mauro Corona).

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