Tanta voglia di Metta World Peace
L’approdo a Cantù di Metta World Peace. Dopo diversi giorni di allusioni e riferimenti vari su Twitter è arrivata la conferma
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In principio fu Ron Artest, ala piccola di 201 cm, difensore arcigno e carattere alquanto particolare. Poi ci fu Metta World Peace, giocatore nomade fra i diversi roster NBA che decise di passare al campionato cinese.
Ora Panda’s Friends (come si fa chiamare dal suo trasferimento in Asia) approda nel campionato italiano.
Dopo diversi giorni di allusioni e riferimenti vari su Twitter ecco arrivare la conferma: Metta World Peace è un giocatore della Pallacanestro Cantù fino a fine stagione.
Era dai tempi di Dominique Wilkins in maglia Fortitudo Bologna (divenuto tristemente famoso per il celebre “tiro da 4” di Danilovic in finale) che il campionato non ospitava una stella NBA di valore assoluto.
Nato a Queensbridge, il fu Ron Artest comincia la sua carriera nella St. John’s University dove, con una media di 14,5 punti, 6,5 rimbalzi e 4,2 assist di media, riesce a primeggiare nella sua squadra sfiorando anche le final four NCAA.
Dichiaratosi eleggibile al draft nel 1998, viene scelto (con la 16° chiamata) dai Chicago Bulls dove rimane per ben tre stagioni.
Nel 2003 – 2004 passa agli Indiana Pacers continuando il suo processo di maturazione (con una media di 18,3 punti, 5,7 rimbalzi e 3,7 assist)e venendo scelto anche come riserva nell’All-Star Game.
Il 19 novembre 2004 rimane coinvolto nella famosa gigantesca rissa del Palace of Auburn Hills di Detroit (in cui furono coinvolti anche tifosi locali) dove viene squalificato per 73 incontri dalla lega.
Dopo l’esperienza nella Contea di Marion si trasferisce prima a Sacramento e poi a Houston diventando, nel periodo 2005 – 2009, uno dei più forti difensori del campionato d’oltreoceano.
Nella stagione 2009-2010 trova la sua consacrazione fra le stelle del basket approdando, dopo essere diventato free-agent, ai Los Angeles Lakers di coach Zen Jackson.
Arriva subito l’anello e “Ron Ron” sembra diventato un altro giocatore, più consapevole dei suoi mezzi e soprattutto meno irascibile rispetto alle vecchie esperienze.
Nel 2012, con il cambio di nome in Metta World Peace, parte il suo periodo di declino inaugurato dalla gomitata al malcapitato Harden durante la partita contro gli Oklahoma City Thunder (che gli costa anche una squalifica di sette giornate).
Quel gesto raffredda i rapporti tanto con i tifosi quanto con i suoi compagni di squadra, costringendo la dirigenza ad applicare la “Amnesty clause” nel 2013.
Dopo una comparsata in maglia Knicks, dove gioca poche partite a causa di un serio infortunio, decide di intraprendere (come tanti altri giocatori ex NBA) l’avventura nel campionato cinese.
Anche in questo caso l’esperienza con i Sichuan Blue Whales non è del tutto positiva e la stagione del fu “Ron Ron” si chiude anticipatamente a causa dei suoi problemi al ginocchio.
Ed ora Cantù, dove ha la possibilità di riscattarsi e di dimostrare di essere ancora il giocatore di una volta.
Rimangono, però, seri dubbi sul suo coinvolgimento nel roster lombardo.
Oltre ai noti problemi di natura fisica, infatti, il dubbio maggiore riguarda il ruolo all’interno dello scacchiere di gioco: rispetto all’NBA, quello italiano (ed europeo in genere) è uno stile più tattico e basato sulle giocate degli esterni.
Metta potrebbe ricoprire il ruolo di 4 tattico (come fatto spesso nell’ultimo periodo dei Lakers di Mike Brown) ma rischierebbe seriamente di avere problemi con il ritmo imposto da Pino Sacripanti.
Ulteriore incognita, inoltre, rimane quella caratteriale, in quanto, una delle sue pessime esibizioni, potrebbe minare la serenità (a dire il vero ben poca dato l’andamento in campionato e l’eliminazione dall’Eurocup) della squadra canturina.
Al campo l’ardua sentenza.
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