TAV, il Governo verso il sì ad una versione “mini”
Il Movimento 5 Stelle resta profondamente contrario alla TAV. L’integrazione permetterebbe di non perdere i finanziamenti europei
Il premier Conte e il Governo scende in campo per sbloccare l’impasse sulla TAV. La Lega vorrebbe dar vita ad una versione “mini“, con una riduzione dei costi, o indire con un referendum regionale per i cittadini del Piemonte per spingere a una scelta il M5S. Intanto, la prima analisi costi/benefici sarebbe arrivata sul tavolo del premier, e le perdite italiane si sarebbero ridotte da 7 a 3,5 miliardi di €.
“L’opera non si può bloccare: mi occuperò io della revisione.” ha dichiarato Conte.
Ma Toninelli, tramite una nota del Ministero, blocca tutto: “L’ulteriore supplemento della analisi costi benefici sul TAV Torino-Lione, che riguarda solo la parte italiana del tunnel di base e la tratta nazionale, è stato prodotto dal gruppo di lavoro del professor Ponti su uno specifico input giunto non dalla Presidenza del Consiglio. Il risultato è comunque molto negativo – circa -2,5 miliardi nello scenario realistico.”
Potrebbe cadere il 26 Maggio in Piemonte, con le europee e le regionali, la consultazione sull’alta velocità. A chiederla la Lega, ma anche Sergio Chiamparino, il governatore piemontese. A conti fatti, dunque, sembra che alla fine a spuntarla sarà nuovamente il partito di Salvini, con buona pace del Movimento 5 Stelle, che perde l’ennesima battaglia.
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