7 Aprile 2016 - 21:42

Tempa Rossa e le sue donne

Nell’inchiesta Tempa Rossa, che ad oggi ha portato a sei notifiche di arresto e a 60 inscritti nel registro degli indagati, sono tre i perni, tutti al femminile: Federica Guidi, Maria Elena Boschi e Rosaria Vicino. Ecco le loro attuali posizioni

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Tempa Rossa e le sue donne

Tra le tre donne-chiave dell’inchiesta Tempa Rossa, Rosaria Vicino, ex sindaco di Corleto Perticara ed esponente del PD, ai domiciliari dallo scorso 31 marzo, questa mattina non ha risposto all’interrogatorio di garanzia disposto dal gip di Potenza. La Vicino a riguardo ha rilasciato solo una breve dichiarazione spontanea: “Ho agito nell’interesse della comunità, senza alcun ritorno personale e senza ottenere vantaggi economici o elettorali”.

Sono legate tra loro, invece, le altre due donne coinvolte: Maria Elena Boschi e l’ex Ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi. In oggetto, a contendere tra le due, l’emendamento di cui parlava la Guidi al compagno, Gianluca Gemelli: non essendo stato possibile farlo passare nel testo del decreto Sblocca Italia il Governo, per iniziativa del ministro Guidi con l’intesa del ministro Boschi, lo aveva sostanzialmente riproposto con la Legge di Stabilità.

Tempa Rossa e le sue donneSul caso Tempa Rossa era già stata ascoltata a Palazzo Chigi, come persona informata dei fatti, Maria Elena Boschi, che rivendicando la responsabilità di quell’emendamento, ha sostenuto però di non aver subito però alcuna pressione per la sua approvazione. Inoltre il Ministro ha affermato che nessuno le aveva detto che il compagno della collega fosse in affari con le compagnie petrolifere interessate alla norma.

Dall’altra parte la Guidi, che è stata sentita questa mattina a Potenza, come testimone e non come indagata. Pur potendo avvalersi della facoltà di non rispondere, in quanto convivente di un indagato, l’ex ministro ha scelto di rispondere al fine di chiarire la sua posizione rispetto alla vicenda, anche se al momento i verbali della sua testimonianza sono stati secretati.

Tempa Rossa e le sue donneDopo nuove intercettazioni, infatti, emerge che la Guidi sia giunta ad accorgersi tardivamente – come sembrerebbe dimostrare una recente intercettazione, finita in lacrime, con il compagno – di essere stata usata per la sua posizione, al fine di garantire gli interessi del “quartierino dei furbetti”Espressione, quest’ultima, coniata dalla stessa Guidi per definire il giro di potere intorno al suo fidanzato.

Dagli atti emergerebbe quindi un’immagine diversa della Guidi: forse la gogna pubblica è solo l’epilogo di un’amara vicenda privata, che le è costata la carriera da ministro.

Questa mattina però al sorriso della Boschi dopo l’udienza, ha risposto la Guidi tirando un sospiro di sollievo. Dopo tre ore di colloquio, contro la mezzora a cui era stata sottoposta la Boschi, la Guidi ha dichiarato: “Vorrei prima di tutto ringraziare i magistrati per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire questa vicenda così spiacevole per me. Ho risposto a tutte le loro domande. Dal punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa”.

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