Terremoto in Turchia, migliaia di morti e dispersi
Oggi il bilancio dei morti è salito a 4,890 persone, in seguito al terremoto che ha colpito la Turchia e in parte la Siria.
Oggi il bilancio dei morti è salito a 4,890 persone, in seguito al terremoto che ha colpito la Turchia e in parte la Siria.
Il sisma ha colpito la regione di Gaziantep, zona a metà tra Turchia e Siria. Le 240 scosse hanno distrutto più di 5600 edifici. Sono stati danneggiati anche gasdotti e forniture. La situazione è drammatica e molti paesi stanno inviando sostegno e cure al Paese devastato. L’Ue ha mobilitato più di 1100 soccorritori e 70 unità di cani da salvataggio. Anche il movimento olimpico CIO si è offerto nell’aiutare il Paese. “Il movimento olimpico è pronto ad aiutare in ogni modo possibile poiché lo sport può svolgere un ruolo importante nella ricostruzione delle comunità e nell’aiutare le persone a normalizzare le loro vite”. E’ quanto ha scritto il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach.
Erdogan, vista la gravità della situazione, ha indetto 7 giorni di lutto nazionale dopo il terremoto in Turchia. Tra le migliaia di dispersi e sfollati, ora si cerca anche un italiano. Il ministro Tajani ha annunciato che la Farnesina non è riuscita, per ora, a rintracciarlo.
Il suolo dell’Anatolia si è spostato di 3 metri
Il terremoto, che ha registrato un magnitudo di 7.9, rientra tra i più drammatici della storia. E’ infatti stimato che sia stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell’Irpinia del 1980 al confine con la Siria. L’USGS stima un numero di vittime ben più alto di quello accertato sin ora. Il suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno 3 metri. La scossa è stata avvertita fino in Groenlandia. In Italia era scattata l’allerta tsunami per l’Italia, poi revocata.
La situazione altrettanto drammatica in Siria
In Siria il conteggio dei morti arriva a 1597 persone. I dati sono riportati dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che aggrega i dati provenienti dalle regioni colpite di Hama, Idlib, Aleppo e Latakia, sia nei territori sotto controllo governativo sia nelle aree sotto influenza turca.
L’Oms e le problematiche derivate dal disastro
L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) è già entrata in azione. “Al momento, l’attenzione è chiaramente sulla ricerca e salvataggio delle persone”, ha spiegato già ieri in serata Gerald Rockenschaub, direttore regionale dell’emergenza per l’Oms Europa, che sta coordinando l’operazione di supporto. Il direttore ha anche spiegato che potrebbe esserci il rischio di malattie infettive, oltre il rischio immediato di traumi psicologici, fisici e lesioni, riportate dalle vittime. Il portavoce dell’OMS fa anche notare come, sicuramente, alcune delle linee di approvvigionamento cruciali, acqua e servizi igienico-sanitari, saranno compromesse.
Rockenschaub afferma che: “Occorre poi rafforzare i sistemi di allerta precoce per prevenire i focolai e per rispondere ai rischi di malattie infettive”.
Siria, le operazioni di soccorso impossibilitate dalle condizioni meteo
I soccorritori impegnati nelle zone terremotate della Siria lavorano in condizioni meteorologiche difficilissime e senza le attrezzature necessarie ad individuare e soccorrere i sopravvissuti tra le macerie.
A denunciare la situazione di particolare difficoltà, è un volontario che partecipa alle operazioni dei Caschi Bianchi.
Terremoto in Turchia, rabbia sui social, soccorsi non arrivano a Hatay
Nella provincia della Turchia meridionale di Hatay non sono ancora arrivati gli aiuti e ciò crea rabbia nei cittadini, che sui social denunciano il fatto. Un testimone ha riferito che “non ci sono squadre di soccorso della gestione turca dei disastri e delle emergenze a Hatay. Le persone stanno cercando di estrarre i propri cari intrappolati sotto le macerie. Fa freddo, piove, manca l’elettricità”.
Biden: ‘pronti a fornire tutto l’aiuto necessario’
Il presidente americano Joe Biden ha chiamato il presidente turco per esprimergli le condoglianze a nome del popolo americano. Biden ha sottolineato “la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l’assistenza necessaria” all’alleato Nato.
L’amministrazione americana – ha annunciato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby – sta inviando due squadre di ricerca e soccorso di 79 persone per sostenere le operazioni delle squadre di soccorso turche.
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