3 Gennaio 2023 - 10:08

Thiago Pinto: “Frattesi non si può”

Thiago Pinto, direttore generale della Roma, parla dei giallorossi a 360 gradi. Le sue parole vanno dalla situazione attuale al mercato

Thiago Pinto

Il direttore generale della Roma, Thiago Pinto, si lascia andare a dichiarazioni particolarmente interessanti ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Abbiamo grandi margini di crescita, individuali e collettivi. Dobbiamo tirare fuori la nostra versione migliore per centrare il nostro obiettivo stagionale: qualificarci in Champions. Chiaramente fare bene sia in campionato sia in Europa League non è semplice. L’obiettivo è la zona Champions. Sappiamo che la concorrenza è grande, ma non ci manca nulla per competere fino alla fine per questo traguardo”. 

Le parole di Thiago Pinto

SU KARSDORP 
“Dopo la partita col Sassuolo e le parole di Mourinho, il giocatore a livello disciplinare ha commesso una grave scorrettezza non presentandosi all’allenamento e rifiutando di partecipare alla tournée in Giappone. Abbiamo evitato altre polemiche cercando di lavorare internamente e con l’entourage del giocatore. Ricky è tornato, si è allenato e ha giocato. Purtroppo in questa settimana qualcuno ha voluto fare il fenomeno, bruciando un po’ il lavoro che era stato fatto. Non so se è ancora il legale del calciatore… Ma è andato a caccia di fama, facendo il protagonista invece di continuare a lavorare per risolvere i problemi. Lo stesso è accaduto con la Fifpro, un’istituzione che ha steso un comunicato senza aver mai parlato una volta con la Roma. Karsdorp non è mai stato fuori rosa, nonostante non si sia presentato due volte. Il nostro tecnico non ha usato giri di parole, ma dopo le partite subentra una parte emozionale non sempre facile da controllare. Ci sono tanti altri esempi, anche recenti, in top club della Premier. Queste cose succedono spesso nel calcio. Molti però hanno dimenticato che la miglior versione di Karsdorp c’è stata con Mourinho, che in 18 mesi lo ha impiegato 60 volte da titolare. Accettiamo le critiche, ma non posso permettere che un giocatore approfitti della situazione per danneggiare la Roma. E’ sul mercato, ma non andrà mai via a zero. Se partirà, dovremo trovare un modo per mantenere la squadra equilibrata, non necessariamente acquistando un terzino. Con Celik, Zalewski, Vina, Spinazzola, El Shaarawy, le fasce sono comunque coperte”. 

SU ZANIOLO 
“Nicolò è un giocatore da doppia cifra in gol e assist, ne ha le qualità e lo sa anche il ct Mancini. Ma a ventitré anni è stato quasi due stagioni fermo e non è facile ritrovare fiducia, concretezza, continuità. Ma sono certo che in questa seconda parte della stagione tutti i singoli cresceranno e con loro anche il livello del gioco. La squadra sa di dover migliorare da subito le proprie prestazioni. Il rinnovo del suo contratto? Non c’è fretta, come ha detto anche il suo agente Vigorelli: ora pensiamo solo a giocare. Abbiamo un buon dialogo con Nicolò e il suo entourage. Non mancheranno i momenti per confrontarci. Alla fine non credo ci saranno problemi”. 

SU SMALLING
“Vogliamo tenerlo, lui deve darci una risposta. Ha una clausola per liberarsi. Lo abbiamo pagato 15 milioni più commissioni, e percepisce un ingaggio di 4 milioni. La Roma ha investito tanto su di lui, aspettandolo con pazienza durante gli infortuni. Sa che teniamo a lui”. 

SU FRATTESI
“Non vedo nessuna possibilità ora. Anche perché a gennaio torna Wijnaldum e abbiamo già Cristante, Matic, Bove, Tahirovic e Camara. Bove e Volpato possono finire in qualche trattativa di mercato? Cerco la miglior scelta per il loro percorso di crescita. Ma va chiarito un punto: Bove e Volpato non sono più giovani della Primavera, ma realtà importanti con un valore di mercato alto. Hanno giocato tante gare in A, hanno segnato, sono andati in nazionale. Ci sono club, non solo italiani, interessati a loro, ma contiamo di farli crescere qui. Quando sono arrivato dal settore giovanile avevamo solo Calafiori in prima squadra e giocava poco. Oggi sono sei: Zalewski che è un titolare, Bove e Volpato che giocano spesso, Tahirovic che si sta integrando, il terzo portiere, Boer, e Darboe ora infortunato. Mourinho ha creato un modo di coordinare il lavoro con il settore giovanile guidato da Vincenzo Vergine che ha permesso ad altri quattro ragazzi di esordire. Dal mio arrivo l’età media della squadra è passata da ventotto anni a ventisei. Più giovani, più prospettive, più valore”. 

SU MUORINHO
“Ct del Portogallo? Quando prendi un allenatore come Mourinho devi essere preparato alle voci. In questi diciotto mesi non è stata la prima volta che un altro club o una Federazione si siano interessati a lui. Ma in Algarve non abbiamo subito distrazioni. L’unico nostro focus è stato migliorare per tornare subito a vincere. Sono portoghese, ogni volta che il Portogallo cambia ct si parla di Mourinho. Ma noi contiamo di andare avanti insieme a lui. Vorrebbe un difensore centrale? Non ho mai nascosto di essere d’accordo con lui: giochiamo a tre, ne abbiamo quattro e dovremmo averne cinque. Tecnicamente ci servirebbe ma ogni movimento in entrata sarà sempre dipendente dal movimento in uscita. Il mio contratto non è un tema, l’ultima cosa di cui dobbiamo preoccuparci nell’area sportiva è il contratto del direttore”.