12 Ottobre 2016 - 13:31

Tre agenti di Polizia arrestati per corruzione a Palermo

palermo

Gli agenti avrebbero per mesi ricevuto denaro da alcuni imprenditori e commercianti minacciando multe e controlli continui

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Tre agenti della Polizia stradale di Palermo, in servizio presso la caserma Lungaro, sono stati arrestati stamani dagli uomini della Squadra Mobile di Palermo diretta da Rodolfo Ruperti. L’accusa per loro è di corruzione, concussione e falso. 

Dalle intercettazioni è emerso che i tre poliziotti avrebbero chiesto denaro e ricevuto regali da imprenditori e commercianti ai quali promettevano di “alleggerire” i controlli. Nei confronti dei tre, il gip ha disposto gli arresti domiciliari.

L’indagine è partita dalla denuncia di due imprenditori che hanno dichiarato di aver ricevuto la richiesta di una tangente, durante un controllo in strada di un automezzo della loro ditta, da parte di una pattuglia della Polizia Stradale di Palermo.

L’inchiesta condotta dalla sezione reati contro la pubblica amministrazione della Mobile diretta da Silvia Como “ha consentito di raccogliere elementi di riscontro alla denuncia dei due imprenditori, nonché di altri episodi delittuosi“, spiegano gli investigatori. In particolare, gli agenti, durante un controllo di routine nei confronti di un mezzo di una ditta, hanno elevato un verbale di contravvenzione relativo ad una violazione del codice della strada che prevedeva il sequestro del mezzo ed una pesante sanzione amministrativa (sequestro e sanzione pecuniaria in realtà non previsti dalla legge a fronte della violazione constatata). “A quel punto, avrebbero indotto i responsabili della società a versare loro una tangente in cambio dell’annullamento del verbale e della sostituzione dello stesso con verbali di comodo nei quali veniva indicata una violazione diversa”, dicono gli inquirenti.

In un altro episodio, emerso durante le indagini, i tre poliziotti avrebbero ricevuto utilità da parte di un utente della strada sottoposto ad un controllo di polizia, favorendolo nelle contestazioni verbalizzate, attestando nello specifico che lo stesso fosse in possesso di una particolare abilitazione alla guida, richiesta per la tipologia di merce trasportata, che in realtà non possedeva.

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