28 Settembre 2020 - 11:56

Tridico dopo il caos stipendio: “Non mi dimetto”

Pasquale Tridico

E’ serafico il presidente dell’Inps Pasquale Tridico in un’intervista al Corriere della Sera: “Mancano i fatti di cui discutere”

Nelle ultime 48 ore, al centro di un’infuocata diatriba politica c’è la questione legata all’aumento di stipendio del presidente dell’Inps Pasquale Tridico.

Mentre lui, infatti, dribbla qualsiasi ipotesi di dimissioni (“Mancano i fatti di cui discutere” dice, serafico, in un’intervista al Corriere della Sera), tra le fila dell’esecutivo si sta sulle barricate: il premier Conte promette una verifica sull’iter procedurale che ha portato all’aumento di stipendio del numero uno Inps, mentre l’opposizione ne chiede a gran voce le dimissioni:

“Si deve dimettere. C’è ancora gente che aspetta la cassa integrazione”, tuona il leader della Lega Matteo Salvini, a cui fa eco la numero uno di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni;

Il provvedimento che aumenta lo stipendio sarebbe stato deciso dal ministro Di Maio con una lettera inviata anche a conte. Quelli che ieri dicevano di essere all’oscuro di tutto in realta’ sarebbero i primi responsabili di questa vicenda

Meloni si riferisce, a ben vedere, alla nota del Giugno 2019 con cui l’allora Ministro del Lavoro Di Maio stabiliva l’aumento di stipendio dei vertici Inps e Inail, da 62 a 150 mila Euro (nota inviata, per conoscenza anche all’ufficio di Conte).

Con le dimissioni del governo gialloverde il provvedimento è diventato definitivo con un decreto interministeriale (Economia-Lavoro) del 7 Agosto. Sulla questione della retroattività dei compensi, invece, una nota del Lavoro di due giorni fa ha chiarito che l’aumento scatta dall’insediamento del nuovo Cda ( Tridico è presidente Inps dal 15 Aprile).

Sulla questione è tornato anche Di Maio (nel frattempo divenuto Ministro degli Esteri, ndr.) ieri sera in collegamento con la trasmissione di Rai Tre “Che Tempo che fa”. Egli ha asserito che il compito di revisionare gli stipendi, in occasione dell’insediamento del nuovo Cda, è stato affidato ad un comitato di tecnici in riunione a Palazzo Chigi:

Inizialmente la proposta era addirittura di 240 mila euro annui, poi si e’ arrivati a 150 mila