1 Febbraio 2022 - 17:53

Ucraina: colloquio Draghi-Putin sulla crisi

Ucraina: colloquio Draghi-Putin per parlare della crisi. Il presidente del consiglio: "Serve de-escalation delle tensioni"

Ucraina

Via ai colloqui diplomatici dei leader europei con Vladimir Putin per scongiurare un’invasione in Ucraina. Questa mattina, infatti, Mario Draghi ha parlato al telefono con il capo del Cremlino della crisi ucraina. Oggetto della discussione:

  • Gli ultimi sviluppi della crisi;
  • le relazioni bilaterali.

La presidenza del consiglio, a tal proposito, afferma:

“Il Presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni, alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi”.

 Nella telefonata il presidente russo ha confermato “l’intenzione di Mosca di continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia“.

Ucraina: la telefonata Putin e Draghi

Il Presidente russo ha sottolineato una cosa fondamentale: è importante rispettare il principio dell’indivisibilità della sicurezza sancito da accordi Osce.

Putin e Draghi hanno anche parlato, in maniera molto approfondita, della questione concernente le garanzie di sicurezza chieste alla Russia.

Alla fine della telefonata i due politici hanno preso una decisione importantissima: rispettare un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole per superare la crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia.

Il Decreto Zelensky mira a rafforzare capacità difensive

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha incaricato il governo di rafforzare la capacità difensiva del Paese. Stando ad un decreto presidenziale, le leggi dovrebbero portare all’introduzione di un sistema di addestramento militare intensivo dei cittadini, come possibile alternativa al servizio militare, e alla fine della coscrizione obbligatoria a partire dal primo gennaio 2024.

Oggi ci dovrebbero essere:

1)  Il colloquio tra il segretario di Stato, Antony Blinken, e la sua controparte russa, Sergei Lavrov;

2) l’incontro tra il premier britannico,  Boris Johnson e il presidente ucraino Zelensky.

La Russia non ha intenzione di “fare passi indietro di fronte alla minaccia delle sanzioni statunitensi per quanto riguarda la situazione in Ucraina” scrive l’ambasciata russa negli Stati Uniti, secondo la quale “è Washington a generare le tensioni bilaterali.