UE, l’Italia resta scettica sulla nomina della nuova Commissione
Ben undici nazioni si sono fiondate contro la nomina di Timmermans. Per la Commissione UE, però, il socialista olandese resta il favorito
La nottata è passata, ma inerme. I leader dei 28 Paesi dell’UE ancora non hanno trovato un accordo unanime sulla nomina della nuova Commissione. Il nome del successore di Jean-Claude Juncker ancora non c’è, così come non ci sono nemmeno i nomi delle altre “poltrone” importanti delle istituzioni dell’Unione Europea. La sessione plenaria del Consiglio si è riunita, ma ancora non ha potuto mettersi d’accordo. Il pomo della discordia è ancora lui, Frans Timmermans. Il candidato alla presidenza, infatti, ha ricevuto ben 11 no dai Paesi europei per la sua nomina.
Come se non bastasse, Francia e Germania sono contrarie a sottoporre a votazione la candidatura dell’olandese. Italia e Polonia, invece, sono a favore di un voto segreto.
Si parla, però, anche di nuove candidature per quanto riguarda la Commissione UE. Un nome che spicca su tutti è quello di Kristalina Georgieva, attuale CEO della Banca Mondiale, la quale sarebbe in lizza per la presidenza del Consiglio Europeo. Altro nome fondamentale è quello di Charles Michel, attuale premier belga, come Alto rappresentante UE.
Per la presidenza del Parlamento Europeo, il nome principale è quello di Manfred Weber, politico tedesco. Tra le altre ipotesi, vi è anche Margarethe Vestager, come primo vicepresidente della CE.
L’Italia, rappresentata da Giuseppe Conte, è naturalmente molto scettica sulla nomina della nuova Commissione. Il premier ha dichiarato: “Timmermans non sembra avere un consenso unanime ed è difficile capire se ha la maggioranza qualificata. Non è da escludere che saremo costretti ad aggiornarci. Non dobbiamo legarci a un criterio, solo alla logica delle affiliazioni politiche. Dobbiamo cercare flessibilità nella ricerca del candidato più giusto e che sicuramente raccolga il più ampio consenso.“
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