23 Settembre 2021 - 16:22

Un mattone per sognare: la Mission Impossible della Salernitana

Salernitana, Castori

Restare aggrappati a un sogno o affondare nella realtà? Il tifoso della Salernitana è in bilico. E intanto i granata trovano il primo punto della propria campagna

Quanto robusto dovrà essere il muro di Fabrizio Castori per impedire alla sua Salernitana di scivolare nuovamente in Serie B? E se gli esperti di statistica e probabilità dibattono su un range tra i 35 e i 40 punti, il tecnico marchigiano è pronto a scommettere sul buon esito di quella che appare come una vera e propria Mission Impossible.

Il primo passo: Salernitana-Verona 2-2

Dopo 4 sconfitte consecutive e la sensazione di star assistendo a una passerella horror in massima serie, la Salernitana strappa il suo primo punto nel fresco pomeriggio autunnale dello Stadio Arechi. Un 2-2 acciuffato nel quarto d’ora finale, dopo un doppio svantaggio che lasciava presagire l’ennesima debacle stagionale del Cavalluccio marino e una sconfitta, contro i rivali storici dell’Hellas Verona, che avrebbe fatto sprofondare notevolmente l’entusiasmo della torcida granata.

Un primo segnale di risveglio da parte dell’organico allestito da Fabiani, ma la solita sensazione di trovarsi di fronte ad una squadra ancora incapace di gestire il livello della massima serie, almeno nel corso di tutti e 90 i minuti di gioco.

Cosa funziona e cosa no nella Salernitana

Non può essere un caso che le due prestazioni più convincenti di questo inizio di campionato siano arrivate con l’inserimento dal primo minuto di Franck Ribery. Una scarica di entusiasmo ma non solo: il fuoriclasse francese ha garantito finalmente a Castori un nuovo assetto tecnico, proponendosi in veste di trequartista tuttofare e collegamento tra il reparto mediano e quello offensivo.

D’altro canto c’è chi, tra gli avanti, stenta ancora a decollare: per un Gondo apparso immediatamente in palla e tra i più freschi del gruppo, c’è ancora un Simy strutturalmente in ritardo di condizione e mai convincente nella gestione della sfera.

Altro tasto dolente di serata è stata la precaria, a dir poco, fase difensiva della Salernitana, bucata fin troppo facilmente dagli assalti scaligeri. La stessa fase difensiva che lo scorso anno aveva permesso ai campani di affrontare, e superare, anche formazioni dal tasso tecnico maggiore, appare quasi sempre imprecisa e facilmente penetrabile.

Nota di merito va al centrocampo composta dalla diga dei due Coulibaly: per un Mamadou ancora in gol, il secondo di questa Serie A, c’è un Lassana finalmente convincente grazie a tanta sostanza e intensità.