Vaccini, terza dose dopo 5 mesi. La circolare in vigore da mercoledì
La terza dose di vaccino potrà essere effettuata dopo 5 mesi dall’ultima somministrazione. Queste le novità introdotte da una circolare del Ministro Speranza. Le Regioni premono per restrizioni ai soli non vaccinati
Ricevere la terza dose dopo 5 mesi dall’ultima somministrazione, questa la principale novità introdotta da una circolare del Ministero della Salute. La dose di richiamo, secondo le autorità e gli esperti, sarà cruciale per tenere a bada gli effetti negativi della quarta ondata, attualmente in corso ed in forte crescita. Si legge infatti nella circolare “Aggiornamento indicazioni su intervallo temporale tra somministrazione della dose booster e completamento del ciclo primario”, in vigore da domani: “L’intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose ‘booster’ (di richiamo) con vaccino a m-RNA, alle categorie per cui è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati, è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato“.
Regioni: pressing per limitazioni ai non vaccinati
Intanto sale il pressing delle Regioni per approvare limitazioni ai soli soggetti non vaccinati. In vista dell’impennata dei contagi ed il possibile passaggio delle regioni in zona di rischio maggiore (con conseguenti limitazioni nelle libertà dei cittadini), già la scorsa settimana i governatori avevano chiesto un incontro con i rappresentanti del Governo. La riunione, tenutasi a distanza, è avvenuta ieri alle 18.30 alla presenza del Ministro degli Affari regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini, il ministro della Salute Roberto Speranza e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, insieme a tutti i Governatori.
”Le ipotesi discusse con il governo sono di far sì che nel passaggio di zona e quindi in giallo, arancione e rosso, ci sia maggiore possibilità di svolgere attività per chi è vaccinato”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Massimiliano Fedriga. “Con il Governo non abbiamo raggiunto soluzioni definitive” e, aggiunge, potrebbe essere necessario un controllo dei vaccinati alle frontiere, specialmente con Austria e Slovenia alle prese con un impressionante picco di contagi.
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