1 Giugno 2016 - 11:18

Vaccino è ancora polemica, forti critiche alle linee guida Oms

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Vaccino è ancora polemica; l’Oms accusata di non aver fornito linee guida chiare e approfondite per una corretta attuazione delle procedure

[ads1]Argomento ostico e sempre al centro delle polemiche quello dei vaccini, in bilico tra chi professa l’assoluta utilità della loro applicazione e chi invece la sconsiglia, gettando nel panico e nell’incertezza frotte di genitori. Nell’occhio del ciclone questa volta c’è l’Oms, tirato in ballo in quanto responsabile, come ente preposto, di non fornire informazioni adeguate né sulle modalità con cui effettuare la profilassi, né sui criteri da adottare per la stessa. Le variabili ovviamente variano da persona a persona, ma va da sé che nei soggetti a rischio si debbano adottare criteri più scrupolosi ed eseguire esami precedenti più approfonditi e mirati, per non arrivare ad apportare danni all’organismo, più che benefici, a seguito della somministrazione del vaccino.

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Quello della somministrazione del vaccino continua ad essere un argomento spinoso

Seguire unicamente il “principio di precauzione” che raccomanda l’Oms non basta, affermano gli esperti. “Stupisce moltissimo che l’Oms si limiti unicamente a dire che i vaccini non dovrebbero essere usati se il paziente ha febbre alta o altri segni di malattia grave. Queste linee guida sembrerebbero finalizzate unicamente alla promozione delle vaccinazioni pediatriche, considerandone unicamente la necessità nell’evitare quella specifica patologia per cui il vaccino è stato creato”. 

Il caso di Trani

Queste obiezioni vengono fuori a seguito di un caso che ha interessato il nostro Paese. L’indagine aveva preso il via dopo la denuncia di una coppia di genitori del barese che avevano richiesto una consulenza da parte del medico della Polizia di Stato Massimo Montinari, in cui viene affermato che l’autismo che ha colpito i loro due figli (che oggi hanno 14 e 9 anni) sia dovuta proprio alle conseguenze della somministrazione di un vaccino. I bambini sono stati visitati e la commissione medica nominata dal pm non ha condiviso la diagnosi del Dott. Montinari escludendo senza ombra di dubbio ogni correlazione, anche in termini di probabilità o statistiche, tra vaccino Mpr (n.d.r. vaccino pediatrico trivalente ) e autismo. La Procura di Trani ha dunque stabilito che non vi è correlazione tra l’autismo e la somministrazione del vaccino pediatrico trivalente (n.d.r. quello contro morbillo, parotite e rosolia), in quanto si è accertato che i casi di autismo sono stati riscontrati anche in soggetti non sottoposti a vaccino.

Nella relazione dei consulenti della procura di Trani si afferma infine la necessità di eseguire esami preventivi prima della somministrazione del vaccino “Sembra razionale eseguire alcuni esami ematochimici nei soggetti a rischio e, in particolare, nei bambini piccoli, in modo da avere qualche elemento in più per capire se sono nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza rischi gravi per la salute”. [ads2]