Venezia 2019: Penélope Cruz regina di una coinvolgente spy story
A Venezia 2019 tra le regine del red carpet si fa spazio lei, Penèlope Cruz, protagonista di una intrigante spy story firmata Olivier Assayas
Venezia 2019 – Dopo il commovente discorso di apertura tenuto dalla madrina d’eccezione Alessandra Mastronardi, è partita la 76esima edizione della Biennale di Venezia. Tra le protagoniste indiscusse la bella e brava Pénelope Cruz voluta fortemente dal regista Assayas nello sviluppo di un conturbante intrigo cubano.
Si tratta di “Wasp Network” un racconto sugli uomini scritto per gli uomini, ispirato ad una spy story avvenuta a Cuba nei primi anni 90. La Cruz è inizialmente vittima passiva delle vicende che interessano suo marito interpretato da Edgar Ramirez e si ritrova a subire decisioni non sue. Successivamente il suo personaggio arriva a compiere scelte anche eccessive pur di proteggere la propria famiglia.
Una buona spy story dal sapore moderno
La trama di “Wasp Network” poggia su cinque agenti del controspionaggio cubano, infiltrati poi nelle organizzazioni anti-castriche di Miami. L’intervento dell’Fbi e l’accusa di spionaggio sono solo alcuni dei tasselli che rendono la narrazione avvincente e immersiva, pian piano che le cose accadono e lo spettatore se ne accorge, rendendola nel complesso un buon prodotto dal sapore decisamente moderno.
La pellicola è stata girata all’Avana con non poche difficoltà. Tra tutte la possibilità di avere permessi e di accedere ad aree riservate come basi aree ed altre location off limits. Non da meno il disagio e la pressione di affrontare le autorità cubane, coinvolte in una lotta ideologica tra l’orgoglio nazionale e la minaccia di un francese che possa mitizzare un popolo in urto con gli USA e reduce da profonde piaghe sociali e politiche.
Tuttavia la permanenza all’Avana si è conclusa con un tacito patto di tolleranza. La stessa Penélope Cruz ha più volte sottolineato il calore e i valori del popolo cubano, rendendo il clima per le riprese più disteso. Per quanto riguarda la completa o totale condivisione del punto di vista del personaggio della Cruz, passa quasi in secondo piano, a fronte di un film coraggioso che parla di spie in uno dei paesi più spiati al mondo.
Per tutti questi motivi “Wasp Network” magistralmente pilotato dalla Cruz ha tutte le carte in regola per distinguersi a Venezia 2019, se non altro per una nobilissima performance dell’attrice spagnola ormai così tanto cara al nostro paese.
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