1 Febbraio 2017 - 13:09

Galline in Fuga: meglio morte oggi che schiavitù domani

galline in fuga

Con l’avvento del nuovo millennio iniziava a mutare anche il mondo del cinema d’animazione. Con la nascita della DreamWorks gli equilibri stavano cambiando e “Galline in Fuga” ne rappresenta la definitiva conferma: la DreamWorks è concorrenza ostinata

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Nel 2000  dopo l’uscita di El Dorado giunse nelle sale anche Galline in Fuga (Chicken Run) diretto da Peter Lord e Nick Park. Le novità che presenta questo film non sono poche, ma partiamo dalla più importante, soprattutto per l’impatto tecnico-visivo: è un film in stop-motion.

La stop-motion (in italiano detta passo a uno) è una tecnica di ripresa cinematografica frame by frame basata sull’uso di modellini ripresi passo per passo, al fine di rendere le animazioni ancor più fedeli alla realtà. Realizzare un film in stop-motion richiede, però, purtroppo, notevoli quantità produttive e logistiche, e di film d’animazione con questa tecnica non ne abbiamo tantissimi.

Galline in Fuga è una pellicola che si differenzia non solo per la tecnica ma anche per un forte messaggio comunicativo.

La novità dell’animazione: la crescita, la maturità, il cinismo 

L’animazione è nata per scopi pubblicitari, sviluppi tecnologici e fidelizzazione dei bambini. Ma col tempo i processi e i contenuti di un film d’animazione hanno subito una evoluzione. Galline in Fuga è un film che un universitario dovrebbe rivedere oggi, vista la citazione storica ed al tempo stesso la preoccupante realtà attuale. Un film come questo, visto attraverso gli occhi di un bambino potrebbe non essere compreso appieno. Questo perché la DreamWorks si differenzia fin da subito dalla Disney per un motivo importante: si rivolge a un target ben più maturo di quello infantile.

La grande fuga e gli anni della dittatura bellica

Fin dalle primissime scene capiamo che Galline in Fuga è non solo un omaggio, ma anche una vera e propria trasposizione de La Grande Fuga (nel titolo originale The Great Escape), film del 1963 diretto da John Sturges. La pellicola è entrata a far parte dell’immaginario collettivo per il cinismo e la denuncia sociale. Ebbene, Galline in Fuga è tutto ciò, fatto con la stop-motion.

Al posto degli ebrei, le galline hanno il compito di partorire uova, pena la morte in caso di mancano adempimento di una richiesta non libera. Tra esse abbiamo Gaia, la gallina leader per astuzia che cerca una vita migliore ed una via di fuga per il suo popolo, omaggio al ruolo della donna per i lavori forzati nelle fabbriche durante le guerre.

I nomi della DreamWorks, voci e citazioni mai a caso 

Le galline compiranno l’impresa grazie ad un certo Rocky Bulboa, un ruspante (non a caso) e rampante gallo americano, pieno di sé. Se poi pensiamo che il personaggio è stato doppiato dall’immenso Mel Gibson e sostituito da un eccellente Christian De Sica nella versione italiana, il tutto è ancor più entusiasmante.

E’ significante e toccante la medaglia che viene conferitagli per il compimento dell’impresa dal personaggio Cedrone, un’aquila dotata di ali, ali che rappresentano il grande desiderio di slancio per chi è costretto sulla terra che incatena i propri sogni.

I padroni della fabbrica, Miss e Mister Tweedy, non sono altro che parodie – ma fedeli in crudeltà – di Hitler e Mussolini. Uno comanda, l’altro obbedisce. Con una piccola e sottile denuncia del consumismo americano.

La libertà fatta a cartone animato: passo dopo passo

Perché la libertà va conquistata passo dopo passo, zampa dopo zampa e giorno dopo giorno. Ed è tutto magnificamente trasposto in questo film che è consigliabile vedere almeno una volta. 

Un tema mai probabilmente così tanto toccato ed attraversato da un film d’animazione, tema che la DreamWorks metterà in scena anche in futuro.

Dunque a pochi anni dalla fondazione della casa di Spielberg e Katzenberg le trasposizioni metaforiche diventano pian piano forti e, a tratti, anche turbanti.

Un traguardo importante per una casa d’animazione che è riuscita a insinuarsi immediatamente come concorrenza ostinata.

Il coraggio, forza propulsiva di questa casa d’animazione, è tutto ciò che ci serve per liberarci dal presente, volando verso ciò che è nuovo.

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