9 Febbraio 2017 - 10:00

Sanremo 2017: le impressioni sui brani in gara e la sintesi della seconda serata

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Seconda serata del Festival Di Sanremo nel segno della musica. Oltre agli inediti degli altri 11 big in gara, sul palco dell’Ariston anche le nuove proposte a fare da apertura alle ospitate di Robbie Williams, Giorgia e Keanu Reeves

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Bissare il successo del debutto. Forte dell’oltre il 50% di share, infatti, a cui si è abbinata una media di circa 11.374.000 spettatori raccolti durante la serata inaugurale, era questo l’obiettivo prefissato dal secondo appuntamento del Festival Di Sanremo andato in onda ieri. La serata si è aperta con l’esibizione dei primi quattro giovani in gara tra le nuove proposte, ed ha visto la qualifica alla fase finale, prevista per venerdì, di Francesco Guasti, con il brano “Universo” , e Leonardo Lamacchia che ha invece interpretato la sua “Ciò che resta”.

Oltre a dare un respiro orientale a tutta la fase iniziale dello show, l’esibizione dell’illusionista giapponese Hiroki Hara ha fatto anche da pre-show per il secondo gruppo di big in gara, che vanno a sommarsi agli altri 11 in scena nella serata inaugurale.

A tal proposito, e come già fatto per la serata di martedìecco le impressioni di Zon.it a riguardo.

I brani in gara tra i Big

Bianca Atzei- Ora esisti solo tu. Si ripresenta per l’ennesima volta al Festival con un brano firmato da Kekko Silvestre dei Modà, ed il modus operandi lo conosciamo bene. Inizio di piano lento per poi crescere sul ritornello, con la voce dell’Atzei che nella prima parte strizza l’occhio ad Emma Marrone per poi tornare in pieno “stile Modà” quasi urlato nel ritornello. Qualcosa di già sentito.

Marco Masini- Spostato di un secondo. Nonostante il look facciale alquanto opinabile, il brano presentato dal vincitore dell’edizione 2004 è in pieno stile Masini. Melodia nel complesso ben concepita con un buon arrangiamento orchestrale che cresce nel finale e su cui si inserisce una parte lirica fatta a tratti di frasi sconnesse e riguardo cui, sinceramente, forse si poteva osare un pò di più. Ritornello ritmico e facile da ricordare, che riprende il solito dramma sentimentale “masiniano”. Trascinerà il disco da cui è estratto.

Nesli e Alice Paba- Do retta a te. Con un fratello come Fabri Fibra è difficile essere il rapper di famiglia. Il problema è che non si diventa neanche cantati dalla mattina alla sera e questo Nesli forse non lo ha ancora capito. In quest’ottica è ottima l’idea di reinventarsi ma il processo andrebbe condotto con criterio. Tra rime elementari (“Tu”- “più”-“cielo blu”) ed un ritornello che sembra buttato lì come riempitivo, Nesli lo preferivamo ai tempi di “Se perdi” o “Una vita non basta”. Male anche la sua accompagnatrice, nonchè vincitrice del talent The Voice, Alice Paba che forse tenta di giocare troppo con la sua voce soprattutto nella prima parte del pezzo. “Persa in tutte le strade che portano sempre in un posto, come le persone si incontrano e vanno all’opposto”: frase che andrà via come il pane nelle condivisioni sui social network.

Sergio Sylvestre- Con te. Il “Big boy” vincitore dell’ultima edizione di Amici vuole fare il bis anche all’Ariston portando un pezzo firmato anche da Giorgia, il cui apporto si nota soprattutto nel ritornello. Sergio dimostra una voce cristallina ed un talento innegabile anche se forse sprecato per la lingua italiana soprattutto nel cantato delle strofe. Quasi impeccabile l’inciso che non passa inosservato su di una parte melodica che non è nulla di eccezionale. Di pieno diritto tra i candidati alla vittoria finale.

Gigi D’Alessio- La prima stella. Il cantautore partenopeo festeggia i suoi 50 anni d’età portando al Festival un brano fortemente autobiografico con dedica alla madre scomparsa. Inizio non del tutto negativo con alcuni frangenti del testo che risultano anche interessanti, salvo poi perdersi nella normalità del ritornello prima e della seconda parte, poi. Il tutto è condito dalla classica linea melodica alla Gigi D’Alessio. Sicuramente avrà il suo successo per la tematica trattata, e forse fungerà come ottimo motivo di aggregazione dal vivo e nei concerti. Il solito.

Michele Bravi- Il diario degli errori. Brano completamente incentrato su una serie di rime baciate, del tipo cuore- amore, e proferite dalla vocina a tratti forse troppo esile o quasi impaurita dell’interprete. Molto bella la parte melodica che sembra ricalcare in alcuni frangenti il pezzo portato all’Ariston da Francesca Michielin lo scorso anno. Il brano nel suo complesso sicuramente non resterà impresso per molto, ma in gara c’è di peggio.

Paola Turci- Fatti bella per te. Dopo l’esperienza di Noemi dello scorso anno, in gara con “La borsa di una donna”, anche Paola Turci va a ripescare la stessa tematica “simil femminista” con questo brano ritmato, accattivante e orecchiabile. Il testo è semplice, ma allo stesso tempo mai banale nonchè molto espressivo, complice anche l’esibizione dell’interprete che mette sul palco tutta la sua grinta ed esperienza in totale opposizione su quanto detto a riguardo per Michele Bravi. Andrà forte in radio e speriamo si piazzi alto in classifica. Finalmente un pò di ritmo e movimento.

Francesco Gabbani- Occidentali’s Karma. Dopo l’esibizione di Paola Turci, quella di Gabbani è la seconda piacevole sorpresa di tutta la serata. Il cantante, vincitore tra le nuove proposte lo scorso anno con “Amen”, segue la falsariga del suo singolo di debutto per creare un nuovo gioiellino presentato quest’anno tra i Big. Il ritmo del pezzo è fresco, rapido, veloce e perfettamente in linea con il suo interprete che sul palco si fa accompagnare anche da un figurante vestito da gorilla. Testo sempliciotto, a volte anche fin troppo, ma che ben si presta alla finalità sbarazzina dell’intero progetto. Forse non vincerà ma sarà sicuramente un successone, soprattutto in vista del periodo estivo. Originale e da podio.

Michele Zarrillo- Mani nelle mani. Premessa: Chi scrive si aspettava da Zarrillo la solita ballata cadenzata che dopo il primo minuto ti fa passare oltre. Ebbene le aspettative iniziali in parte non sono deluse dato che quanto appena detto è presente in pieno nel brano, completato dalla voce flebile e a tratti sussurrata che ha reso celebre il suo autore. Se la melodia non è niente di nuovo, il testo si dimostra migliore nel lasciar trasparire un minimo di poesia ed allegoria che forse manca in molti degli altri brani presenti al Festival. Nel complesso il pezzo si lascia ascoltare facilmente senza nulla a pretendere e garantendosi l’attenzione di chi scrive per il passaggio “aurora-tramonto” del ritornello. Sarà un nuovo “Alfabeto degli amanti”??  

Chiara- Nessun posto è casa mia. E’ vero che da Chiara non ci si aspetterebbe mai qualcosa di rock, ma questo pezzo è forse fin troppo lento e malinconico. Inoltre, come se non bastasse il piano alla Adele che fa da sfondo all’intero pezzo, gli aggettivi sopracitati sono amplificati anche da un testo perfettamente adattato al ritmo cadenzato che accompagna tutto il brano. Se si rallentasse tutto il complesso di un paio di semitoni il risultato sarebbe una ninna nanna perfetta. Non da Sanremo, nè da radio, soprattutto in caso di ascolto durante le ore piccole.

Raige e Giulia Luzi- Togliamoci la voglia. Dopo Nesli-Alice Paba, il duo Luzi- Raige è la seconda coppia inedita di questo Festival e, rispetto alla prima, forse meglio assortita. Giulia Luzi nella vita bazzica il mondo dei musical, aspetto che si nota nel cantato impeccabile e chiaro, tale da mantenere a galla il pezzo. Raige viene dal rap e lo dimostra cercando di intonare alcune frasi, banali e già ampiamente presenti nel suo repertorio, che si inseriscono poco nell’andamento generale del  brano. Accattivante la parte melodica. Peccato per il risultato finale complessivo.

Gli ospiti

I mattatori Conti e De Filippi in apertura arruolano come co-conduttore il calciatore della Roma Francesco Totti che, dopo un’intervista “scherzosa” riguardo la sua fede calcistica ed il suo prossimo futuro, si diletta anche nel lancio di alcuni palloni autografati in platea. C’è spazio anche per un pò di aria internazionale prima con l’ospitata di Robbie Williams, che si concede anche un bacio a sorpresa con la conduttrice di “Amici”, e poi con l’attore di “Matrix” Keanu Reeves, che dopo la consueta intervista di rito si cimenta in un discreto assolo di chitarra accompagnato dalla batteria dell’orchestra. Il ritorno entro i confini italiani è affidato alla voce melodiosa di Giorgia che dopo aver presentato il suo ultimo singolo “Vanità”, guadagna anche la standing ovation della platea sulle note del medley costituito da “E poi”, “Come saprei” e “Di sole e d’azzurro”.

La serata si è conclusa con la proclamazione di altri tre artisti momentaneamente esclusi dalla gara perchè ultimi in classifica. Ai già noti Clementino, Ron e Giusy Ferreri del primo gruppo si sono aggiunti i nomi di Nesli, accompagnato in duetto da Alice Paba, Bianca Atzei e Raige e Giulia Luzi.

 

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