24 Ottobre 2016 - 15:54

Taglio ai costi della politica, alla Camera la proposta del M5s

taglio ai costi della politica

Approda oggi alla Camera il disegno di legge proposto dal M5s e finalizzato a dimezzare gli stipendi dei parlamentari

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Il taglio dei costi della politica, auspicato da milioni di italiani e promosso, soprattutto nel corso delle ultime infuocate campagne elettorali, dal Movimento 5 Stelle, approda oggi alla Camera. La prima firmataria del disegno di legge è Roberta Lombardi; tale provvedimento è finalizzato  a dimezzare gli stipendi dei parlamentari e, vista la delicatezza dell’argomento, si preannuncia già un’ardua battaglia in aula.

Nel dettaglio, il disegno di legge del Movimento fondato da Beppe Grillo mira a tagliare del 50 per cento la parte fissa dell’indennità (da 5mila a 2500 euro netti al mese) e ridurre la diaria. Tale provvedimento dovrebbe permettere allo Stato di risparmiare fino a 87 milioni di euro (61 milioni dalle indennità e 25 milioni dalle spese). Entusiasti ed in fibrillazione i membri del Movimento 5 Stelle che già parlano di “giornata storica” ed invitano gli attivisti a scendere in piazza domani alle 15 davanti Montecitorio.riforma

E se il Movimento 5 Stelle gongola, non resta indifferente il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che rilancia con una controproposta.  Il premier,  a proposito del taglio ai costi della politica, infatti, proprio ieri ha dichiarato: “Il Pd è favorevole a ridurre gli stipendi, il problema è come farlo. Ad esempio potremmo dare ai parlamentari l’indennità sulla base delle presenze. Di Maio ha il 37 per cento delle presenze e prende il doppio di me che non sono parlamentare. Alla fine del mese gli si dia il 37 per cento dello stipendio”.

Il disegno di legge Lombardi, tuttavia, arriva alla Camera senza relatore e con circa un centinaio di emendamenti, di conseguenza le possibilità che passi al primo tentativo sono pressoché nulle. Probabilmente verrà inviato in commissione Affari costituzionali per “vizio d’esame”. Una battaglia senza esclusione di colpi, quindi, che sicuramente avrà ripercussioni mediatiche sull’esito del Referendum Costituzionale sostenuto e promosso da Renzi.

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