21 Settembre 2015 - 17:04

I 68 anni di Stephen King

Il massimo esponente del gotico moderno, Stephen King, compie oggi 68 anni. Decine di film tratti dai suoi libri. L’esordio nel 1974 con Carrie, il libro più censurato nelle scuole americane

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Una leggenda vuole che Stephen King, il prolifico autore del gotico americano, considerato tra i più grandi scrittori horror del Novecento, non avesse assolutamente intenzione di presentare ad una casa editrice il suo romanzo più famoso, quel Carrie dal quale negli anni ’70 fu persino tratto un film con John Travolta e Sissy Spacek.

“Chi vorrà mai leggere un libro su una poveretta affetta da problemi mestruali?”

Stephen King

Stephen King

Era questa la frase lapidaria che King confessò di aver detto a sua moglie, nel periodo in cui quest’ultima lo spingeva a presentare al più presto il suo romanzo ad un editore.

Tutto sommato, neanche King credeva davvero che stesse lavorando davvero su un libro come quello, e invece, alla fine, il sogno di un giovane scrittore che sin dal 1966 stava cercando di sfondare nel campo letterario, si avverò proprio con quello.

Quando Carrie uscì, King aveva già alle spalle diversi fallimenti come scrittore: nel 1966, per esempio, aveva scritto il poi disconosciuto “Ossessione” con lo pseudonimo di Richard Bachman.

Per nove volte le case editrici lo avevano rifiutato, ma con Carrie King entrò nell’olimpo dei grandi autori: il libro gli fu pagato 2500 dollari, ma ne incassò milioni, e fu l’inizio di una carriera straordinaria.

Decine di libri di King sono divenuti film: dalla Zona Morta, in cui recita uno straordinario Christopher Walken, fino a 1408, dove duettano insieme Samuel L. Jackson e il bravissimo John Cusack.

Oggi King compie 68 anni, ed è un modello per tantissimi scrittori più o meno giovani.

Ma King non è solo un autore gotico-horror, anche se il genere macabro è stato da sempre il suo preferito: il bellissimo “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” ha dato vita ad uno dei film più belli della storia del cinema, quel “Le ali della libertà” che forse è uno dei film più struggenti di sempre, un film che racconta la libertà nella sua forma più pura e lancia un messaggio d’amore verso la vita e le sue meraviglie a tutti coloro che gli dedicano due fra le ore meglio spese della propria vita.

Come quello, l’altrettanto malinconico e terribile “Il Miglio Verde“, che contiene la più forte condanna alla pena di morte della storia del cinema, interpretato magistralmente da Tom Hanks e dall’indimenticato Michael Clarke Duncan, scomparso prematuramente nel 2012.

Si potrebbero elencare centinaia di altri grandi racconti e volumi del maestro King, da quel “Quattro dopo Mezzanotte” da cui la TV britannica tirò fuori l’ottimo film “I Langolieri“, ed anche Pet Sematary, da cui fu tratto il film che i Ramones, idoli del punk americano, musicarono con il loro omonimo singolo.

Nel 1999 un terribile incidente rischiò di privare i suoi fans di un grande maestro, ma King non solo sopravvisse, quanto piuttosto prese lo spunto per rilanciare la sua carriera nonostante una dolorosissima convalescenza: in questo periodo scrisse Mr. Mercedes e Joyland che proprio tra il 2015 e il 2016 dovrebbero apparire sugli schermi di tutto il mondo.

“Uno dei miei compiti in quanto scrittore è quello di assalire le vostre emozioni e forse di aggredirvi – e per far questo uso tutti gli strumenti disponibili. Forse sarà per spaventarvi a morte, ma potrebbe anche essere per prendervi in modo più subdolo, per farvi sentire tristi. Riuscire a farvi sentire tristi è positivo. Riuscire a farvi ridere è positivo. Farvi urlare, ridere, piangere, non mi importa, ma coinvolgervi, farvi fare qualcosa di più che mettere il libro nello scaffale dicendo: “Ne ho finito un altro”, senza nessuna reazione. Questa è una cosa che odio. Voglio che sappiate che io c’ero”.

Questa la sua frase a Keith Blackmore nel 2006, durante un’intervista.

La summa dell’opera di un vero maestro, al quale rivolgiamo il nostro tributo e i più sentiti auguri!

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