Nata quasi per caso, la sceneggiatura del primo dei tre film Ritorno al Futuro poneva in essere una curiosità esistenziale che da molte generazioni ha accompagnato la fantasia degli individui più curiosi. Com’erano i nostri genitori ai tempi del liceo? Potremmo cambiare il nostro presente/futuro tornando nel passato?
Tante le domande che hanno da sempre accompagnato l’uomo nel suo difficile rapporto con il tempo. Il cinema, più degli altri media, ha affrontato la tematica del viaggio del tempo, e lo ha fatto segnando l’immaginario collettivo. La trilogia Ritorno al Futuro è uno dei punti di riferimento quando si pensa a qualsiasi viaggio nel tempo, sia che esso teorico o nuovamente cinematografico. Bob Gale e Robert Zemeckis iniziarono la prima stesura nel 1980 per quella che sarebbe diventata una delle storie senza tempo, divenuta un cult mondiale.
Prodotta dal visionario Steven Spielberg, Ritorno al Futuro è una saga cinematografica fantascientifica, accompagnata da una comicità frizzante, diluita in 3 episodi datati 1985, 1989 e 1990. I protagonisti dei tre film sono sempre Marty McFly (Michael J. Fox) e Emmett “Doc” Brown (Cristopher Lloyd), il primo è uno spavaldo liceale impulsivo, il secondo uno stravagante scienziato, riconducibile alla figura eccentrica ed emblematica di Albert Einstein.
Doc riesce a completare l’invenzione della sua vita nell’anno 1985 quando compie il primo viaggio nel tempo, a documentare l’evento è presente l’amico fidato Marty McFly. A seguito di eventi inaspettati e rocamboleschi che inseguiranno i nostri due protagonisti per l’intera trilogia, Marty McFly si ritrova catapultato involontariamente nell’anno 1955, dove farà la conoscenza dei suoi genitori prima che si innamorassero. Marty dovrà far sì che il destino si compia per evitare la creazione di un paradosso temporale e ad aiutarlo ci penserà proprio il Dott. Brown del 1955. Questa la sinossi del primo capitolo di Ritorno al Futuro che innescherà una longeva reazione a catena con eventi spesso grotteschi e divertenti, ma allo stesso modo avventurosi e adrenalinici.
La trilogia di Ritorno al Futuro sfrutta al massimo il concetto di serialità cinematografica collegando ogni capitolo al successivo, lasciando allo spettatore l’emozione di un finale aperto. A differenza di saghe quali Rocky o La Trilogia del Tempo, i film non sono autoconclusivi, bensì scritti per essere ripresi in considerazione da un successivo prodotto futuro. Ritorno al Futuro infatti gioca con gli aspetti temporali sia nella propria sceneggiatura ma anche nella propria produzione, marcandosi come esperimento industriale che divenne un fenomeno globale. Il successo al botteghino del primo Ritorno al Futuro garantì il continuum della saga, seguono infatti Ritorno al Futuro Parte II datato 1989 e Ritorno al Futuro Parte III nel 1990. La saga prodotta da Spielberg si colloca come una delle più apprezzate del panorama mondiale del cinema. Un vero e proprio cult sia per le scene che per le battute.
Ritorno al Futuro presenta, inoltre, elementi caratteristici della fiaba. Abbiamo donzelle in difficoltà da salvare (la mamma di Marty nel primo capitolo, o Clara nel terzo film), antagonisti grezzi e stupidi (il Biff Tannen del 1985 viene riproposti da avi e prole in base all’ambientazione temporale). Il personaggio di Marty compie un viaggio in vare epoche storiche (la curiosità del futuro datato 2015 contrapposto alla rievocazione del vecchio west datato 1885) ma alla fine la morale è che il tempo non è altro che il luogo in cui compiere il proprio destino.
Colma di rocamboleschi plot-twist e ribaltamenti di fronte, la trilogia di Ritorno al Futuro si dilata in quasi 6 ore di visione, ma ciò nonostante risulta pienamente godibile ancora oggi risultando un’avventurosa commedia brillante, frizzante e leggera. Per la prima volta un blockbuster tratta il concetto del viaggio nel tempo restando vicino alla propria era, ricordando il passato in un Ritorno al Futuro Parte III che altro non è che un enorme easter-egg al genere western e a Sergio Leone, ipotizzando un futuro in Ritorno al Futuro Parte II non post-apocalittico come quello di Blade Runner ma anticipando clamorosamente alcuni gadget che oggi realmente esistono.
Comparto tecnico notevole, accompagnato da un’ambizione elevata che ha reso Ritorno al Futuro un’opera circoscritta nella sua linea narrativa ma esplosa dal punto di vista di fama e successo. Ad accompagnare un’eccellente regia e le iconiche interpretazioni, per il comparto musicale fu scelto Alan Silvestri che inizierà a imporsi come uno dei compositori più apprezzati nella storia filmica.
L’intera trilogia di Ritorno al Futuro è entrata nella cultura pop e nella memoria collettiva grazie a molteplici riferimenti successivi alla sua produzione. Basti pensare all’attuale serie televisiva animata Rick & Morty disponibile su Netflix in cui il personaggio di Rick ricorda molto, per carattere e aspetto fisico, il Dottor Brown. Oppure le molteplici menzioni fatte in Avengers Endgame (uscito proprio quest’anno) durante le discussioni dei paradossi temporali.
Zemeckis, Gale e Spielberg hanno dato vita a un must cinematografico, Ritorno al Futuro è fantascienza pura mista a una scrittura perfetta e coesa, capace di catapultarci in tante epoche temporali creando ben 9 timeline differenti a causa dell’effetto farfalla. Marty & Doc rappresentano una delle coppie più celebri e famose del mondo, immortali nel tempo.
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
Questa mattina, venerdì 10 gennaio, si è verificato un grave incidente sul lavoro presso il…
L’Istituto Superiore “Pomilio” di Chieti Scalo ha avviato un progetto innovativo dedicato alla prevenzione del…
L’iniziativa, giunta alla sua XI edizione, è rivolta a studenti e giovani per sensibilizzarli al…
Negli ultimi decenni il comparto dell'elettronica ha subito un'evoluzione a dir poco massiccia, diventando un…
Il Questore della provincia di Salerno, Giancarlo Conticchio, questa mattina ha incontrato otto nuovi Ispettori…