7 Novembre 2019 - 16:23

7° Arte #46: E.T. l’extra terrestre – Un nesso tra il reale e il fantastico

et extra terrestre

Dopo Incontri ravvicinati del terzo tipo torna alla ribalta la fantascienza secondo Steven Spielberg. Nel 1982 esce E.T. l’extra terrestre, film che ridisegna i canoni della fantascienza, fiaba moderna tra le più iconiche del mondo cinefilo e non solo

Quando a fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80 il contatto tra l’uomo e lo spazio diventa sempre più siderale, anche il cinema diventa una fucina di pellicole che trattano l’extra terrestre come mai prima.

Effetti speciali, visivi ed emotivi

La fantascienza prende dunque il sopravvento, uno dei generi più creativi e sbalorditivi che la settima arte è capace di offrire. Lo fa attraverso pellicole dal forte impatto visivo ed emotivo, oltre che una buona dose di budget destinato all’uso sempre più spregiudicato degli effetti speciali. La messa in scena diventa fondamentale per Steven Spielberg che col suo E.T. l’extra terrestre si piazza nuovamente nella cultura pop con scene e dialoghi iconici.

Perché il piccolo alieno che dolcemente ripete “Telefono-Casa” non è altro che un tramite tra il mondo reale e quello fantastico che E.T. l’extra terrestre prova a farci immaginare. Lo fa attraverso una pellicola dagli spunti ironici e molto melensi, ma mai sfociando nell’eccessivo, dispiegandosi in quasi 120’ di puro intrattenimento adatto a qualsiasi età.

La sensibilità docile di Spielberg

E.T. l’extra terrestre si pone infatti come fiaba dal lieto fine che riconcilia ognuno al proprio posto, ma solo dopo il confronto, l’affetto, la lotta contro l’abbandono. Spielberg mette del suo nella sceneggiatura (i genitori divorziati messi in scena sono un po’ anche i suoi) e con la sua solita delicatezza ci offre una pellicola sensibile e umana.

Il sentimentalismo diverrà infatti elemento caratterizzante dei sottotesti delle pellicole di Steven Spielberg che con E.T. l’extra terrestre si piazza nell’olimpo dei registi più importanti di sempre. Il regista americano aveva già dimostrato notevoli abilità alla cinepresa con la realizzazione di Duel, non per nulla limitato da un budget pressoché inesistente. Dopodiché il successo del thriller Lo Squalo confermò nuovamente le capacità del cineasta nella distribuzione tra tensione e distensione. Elemento poi replicato eccellentemente nella saga di Indiana Jones.

Non mancano i riferimenti al mondo della fantascienza affrontato da pellicole antecedenti a E.T. l’extra terrestre. Molteplici gli Easter Egg, alcuni più palesi altri meno ai personaggi e agli ambienti di Star Wars. Lo stesso E.T. diventa a sua volta fonte d’ispirazione per la fantascienza post-anni ’80, persino presente nella contemporaneità con la serie televisiva di Netflix, Stranger Things.

L’opera di Spielberg rappresentò un successo sia al botteghino che di consensi critici. All’edizione del 1983 degli Academy Awards infatti E.T. l’extra terrestre è vincitore di ben 4 premi Oscar tra cui Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro, Migliori Effetti Speciali e Miglior Colonna Sonora, dove ancora una volta il compositore John Williams regala musiche iconiche parallele alla scena della bicicletta in volo sul sottofondo di una luna piena.