4 Novembre 2019 - 10:27

7° Arte #43: Indiana Jones – Quando la cultura è savoir-faire

indiana jones

Indiana Jones è un archeologo avventuriero che esordisce sul grande schermo nel 1981 da una storia di George Lucas e diretta da Steven Spielberg. Il personaggio consacra maggiormente l’attore Harrison Ford e il compositore John Williams

Si chiamava Giovanni Battista Belzoni e morì nel 1823. Fu esploratore, ingegnere e pioniere di un’archeologia italiana ancora non evoluta e riconosciuta. Da lui prese spunto la penna mirabolante di George Lucas che, dopo aver costruito il fantastico universo di Star Wars, offre al cinema un nuovo franchise trans-mediale.

Indiana Jones, due facce della stessa medaglia

Indiana Jones è un archeologo, professore universitario di giorno e spavaldo avventuriero nel tempo libero. Interpretato da un Harrison Ford in stato di grazia, nel pieno della sua popolarità cinematografica. L’attore infatti era reduce dalle vesti di Han Solo nella trilogia prequel di Star Wars, franchise ideato dallo stesso George Lucas. Stavolta però le redini della regia passano a Steven Spielberg, che dopo aver suggerito a Francis Ford Coppola il duro lavoro produttivo del faticoso Apocalypse Now, torna a dirigere un’altra pellicola che segnerà la memoria collettiva.

I predatori dell’arca perduta, poi in seguito rinominato Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta è un film del 1981, primo di una tetralogia che nella prossima primavera vedrà iniziare le riprese di un quinto capitolo, sempre diretto da Steven Spielberg con Harrison Ford nei panni del protagonista. Il film si classifica come un action-movie dalle tinte colorate e spensierate, grazie alle scene frenetiche accompagnate da un pizzico di ironia che rende la pellicola leggera e fruibile a una vasta gamma di pubblico. Non molto distante, riflettendoci, dalla sceneggiatura disinvolta di Star Wars. George Lucas impacchetta per Spielberg una storia tra catacombe e mistero, ma ancora una volta ponendo il conflitto tra il bene e il male una necessità narrativa.

Quando la cultura è anche savoir-faire

L’Indiana Jones di Spielberg però, riesce a rendersi iconico grazie a location suggestive, marcando un proprio stile scenografico e rendendosi un personaggio fonte di ispirazione visti i suoi due aspetti intersecati: la cultura e il coraggio.

Perché una delle tematiche più belle del personaggio di Indiana Jones è proprio il suo essere cultore e allo stesso tempo eroico. Gli anni ’80 sono i primi a fornire un’immagine talmente pop che sbottoni la figura stereotipata del nerd con gli occhiali, bensì inscenando un personaggio che fa delle proprie conoscenze una vera virtù, soprattutto nelle situazioni più difficili, come a voler dire che a volte serve il braccio e altre volte la testa, non solo il temerario ma anche l’intellettuale.

Indiana Jones offre diverse chiavi di lettura duali, come a esempio la contrapposizione tra la logica e la fede, elemento catalizzante dell’intera pellicola che si concentra nella scoperta di questa arca perduta.

Dopo Star Wars e Alien il cinema crea un nuovo franchise

La tetralogia di Spielberg si arricchisce di ulteriori prodotti audiovisivi quali una serie televisiva e una vasta gamma di videogame con il marchio Indiana Jones oramai diventato cult. Il regista americano ha il merito di aver portato su schermo un personaggio innovativo ma allo stesso tempo leggero, sfruttando al massimo le doti recitative di un Harrison Ford nel pieno del suo successo (lo ritroveremo a breve, infatti, ancora in Blade Runner nel 1982).

Elemento collaborativo anche il comparto scenico, con location stilose e una scenografia calzante, senza dimenticare gli ottimi effetti speciali, secondi solo forse ai primi capitoli di Star Wars. John Williams conferma per il sonoro le sue eccellenti doti da compositore, rafforzando il sodalizio con Spielberg dopo la perfetta soundtrack dai toni thriller che avevamo apprezzato ne Lo Squalo.

Indiana Jones e le influenze future

Indiana Jones è stato un punto di riferimento per il cinema action che dopo gli spaghetti western aveva fatto fatica a confezionare pellicole ricche di pathos adrenalinico. I predatori dell’arca perduta è un capostipite di montagne russe che rendono la visione cinematografica un’avventura tra colpi di frusta, pistole, inseguimenti e buon vecchi uno-due. La storia, piuttosto semplice e lineare, fu tra l’altro giustamente evidenziata dai fan come parallela agli eventi e alle scelte fatte da Indiana Jones, il personaggio infatti, al termine della pellicola, non ha alcuna influenza sugli eventi narrativi.

Mistero, action e quel pizzico di savoir-faire sono ingredienti con cui verranno preparati nuovi personaggi cinematografici e non solo: Lara Croft ne è una controparte femminile, profanatrice di tombe e fortunata serie videoludica, trasposta al cinema prima con Angelina Jolie e più recentemente nel reboot con Alicia Vikander. Tra gli altri anche Nicholas Cage in Il Mistero dei templari e Il Mistero delle pagine perdute, oppure Gerard Butler in Alla ricerca dell’isola di Nim, salvo poi finire con Brendan Fraser nei film La Mummia.