99 Posse, trent’anni di militanza musicale: ‘O Zulù li racconta
I progetti per il trentennale dei 99 Posse sono tanti. Li anticipa al “Corriere della Sera” il leader ‘O Zulù
Le celebrazioni per il trentennale di carriera dei 99 Posse, gruppo militante nato nel bel mezzo dello “sconquasso” causato dalla caduta del Muro di Berlino, iniziano dal singolo “Comanda la Gang” ma il leader Luca Persico – per tutti ‘O Zulù – anticipa, in un’intervista al “Corriere della Sera” che “sarà un 2021 pieno di atti di vitalità, usciranno altri singoli e porteremo la nostra storia in teatro”.
La forza di “Comanda la gang”, sta anche nel videoclip che accompagna il brano. Esso vede protagonista una classe di bambini: “Ci sono i mondi più colpiti dalla pandemia”, spiega Persico, “i ragazzi, con un danno enorme per l’apprendimento e la cultura in generale. Ci sono già due annate di quattordicenni che non sanno cosa voglia dire andare ad un concerto e pensano voglia dire accendere un pc”.
Persico, che in questi anni ha ritrovato anche una nuova forma fisica arrivando a perdere fino a 40 chili, ha ospitato nel videoclip anche suo figlio Raul, che oggi ha otto anni ma già si diverte a cantare e scrivere: “Lui mi aiuta a smussare la mia rigida ideologia. Grazie a lui ho ascoltato cose che, per pregiudizio, non avrei mai ascoltato, tipo Capo Plaza e SferaEbbasta”.
Un’altra persona a cui Persico deve dire grazie, tracciando i bilanci tipici di chi ha da poco compiuto 50 anni, è sua moglie Stefania, che lo ha aiutato a liberarsi dal mostro della tossicodipendenza: “Io non ci ero cascato”, racconta ,“Io ho scelto l’autodistruzione e l’ho scelta anche con una certa lucidità. Stefania mi ha dato il bisogno di scegliere l’opposto”.
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