USA, Trump accusa la Federal Reserve dopo il crollo di Wall Street
Il presidente degli Stati Uniti ha attaccato la Federal Reserve per l’aumento dei tassi d’interesse. Ma il capo è stato nominato da lui
Strana mania, quella di Donald Trump, di attaccare anche i suoi stessi “protetti”. Il presidente degli Stati Uniti ha fatto delle dichiarazioni contro la Federal Reserve, di cui ha nominato lui stesso il nuovo presidente, incolpandola per il crollo di Wall Street.
“Sono troppo severi.” ha dichiarato, in riferimento all’aumento dei tassi d’interesse da parte della banca centrale. Solitamente, però, i presidenti americani non fanno commenti su come opera la banca centrale. Con questa affermazione, quindi, Trump calpesta un’ulteriore regola del galateo istituzionale della Casa Bianca.
La Cina e i tassi spiegano la grande paura di Wall Street, che ieri ha subito una pesante caduta. -831 punti per il Dow Jones, -4% il Nasdaq. Sui rapporti Usa-Cina, così come sul costo del denaro, si sta chiudendo un’epoca. Ma per il “capo” è tutta colpa della Federal Reserve.
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