17 Ottobre 2020 - 11:32

Il telescopio spaziale Webb osserverà galassie coperte dai quasar

Telescopio spaziale Webb

Il telescopio spaziale Webb non è ancora in orbita, ma promette già quello che finora era impossibile: osservare le galassie che ospitano i quasar, gli oggetti più luminosi del cosmo

Si chiama Telescopio Spaziale James Webb ed è il nuovo telescopio spaziale che la NASA intende lanciare in orbita il 31 Ottobre 2021, nato da una collaborazione tra NASA, ESA (Agenzia Spaziale Europea) e CSA (Agenzia Spaziale Canadese). Il nuovo telescopio viene considerato il successore del ben più famoso telescopio Hubble, ormai in orbita dal lontano 1990. Il nuovo telescopio spaziale sarà il più grande mai inviato nello spazio, e promette di spalancare nuovi orizzonti per l’astronomia grazie alle tecnologie all’avanguardia di cui dispone. Il suo “occhio” sarà costituito da 18 specchietti esagonali realizzati in berillio che si schiuderanno, una volta in orbita, per formare un unico grande specchio di ben 6,5 metri di diametro. Tutta la strumentazione verrà schermata da uno scudo termico innovativo e sarà raffreddata da un apposito impianto criogenico, permettendogli di orbitare intorno al Sole ad una distanza media dalla Terra di 1,5 milioni di Km, diversamente da Hubble, che orbita intorno alla Terra in orbita bassa.

Con la sua dotazione tecnologica, il telescopio spaziale Webb permetterà di scrutare lo spazio profondo sfruttando le frequenze del vicino infrarosso (NIR) e medio infrarosso (MIR) per lo studio di formazioni stellari, nuclei di galassie attive, nane brune, comete, pianeti ed altri oggetti celesti, analizzando fino a 100 oggetti contemporaneamente. Fornirà alla scienza informazioni preziosissime sulla struttura dell’universo, su come si sono formate ed evolute le prime galassie, sulla nascita di nuove stelle e nuovi pianeti, su come evolvono i sistemi planetari e come si formano quelle condizioni che permettono di sostenere la vita.

Ma c’è di più, oggi sappiamo che il telescopio spaziale Webb potrà osservare le galassie messe in ombra dai luminosissimi fasci di luce emessi dai quasar, gli oggetti più luminosi dell’intero universo. A dimostrarlo sono due studi pubblicati dai ricercatori dell’Università di Melbourne. Utilizzando una simulazione computerizzata denominata “BlueTides”, hanno potuto prevedere cosa dovrebbero riuscire a vedere i sensori di Webb una volta puntati verso un quasar a noi conosciuto. I risultati dello studio sono molto incoraggianti e suggeriscono che il nuovo telescopio riuscirà a far breccia attraverso i muri di luce dei quasar, permettendo di osservare per la prima volta le galassie che li ospitano. “Abbiamo scoperto che questi sistemi crescono molto velocemente. Sono come dei bambini precoci, fanno tutto molto in fretta” – ha spiegato la Prof. Tiziana Di Matteo, docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania, leader del team che ha sviluppato BlueTides.

Sia la NASA che i ricercatori coinvolti hanno assicurato che si tratta solo di un assaggio delle potenzialità del nuovo telescopio spaziale Webb. Non resta dunque che attendere fiduciosi il lancio, posticipato già numerose volte negli ultimi anni e ormai slittato al 31 Ottobre 2021.