Governo: Fico e il giorno decisivo per la formazione
Oggi è previsto il vertice al Quirinale da parte di Roberto Fico. Ma la trattativa si è arenata sotto il punto di vista del programma comune
Un giorno assolutamente decisivo, che parte però in salita. Roberto Fico sarà il factotum, con ogni probabilità, del nuovo Governo che andrà a nascere. Il mandato esplorativo continua e i lavori sul tavolo programmatico procedono per il secondo giorno di trattative. Già solo nella giornata di ieri, il presidente incaricato ha lavorato con il presidente della Repubblica fino alle 21 per cercare di trovare una quadra possibile. Il problema, però, è che una quadra sembra lontana. E il tempo stringe in modo esorbitante.
La trattativa che vedeva al tavolo ancora una volta PD e Movimento 5 Stelle da un lato e Italia Viva dall’altro si è nuovamente stoppata, arenata come una barca. Dopo un’intera giornata di trattative, si è tornati al punto di partenza. I partiti restano lontani in modo siderale, e ad ora non sembra esserci un modo per riavviare il dialogo. Uno dei nodi principali su cui rischia di non nascere il Governo è senza dubbio il tema della Giustizia. I rappresentanti dei partiti, proprio per “convogliare a nozze”, hanno deciso di far partecipare anche degli esperti in materia per sanare questa frattura e rendere più agevole il dialogo.
In tutto questo, però, il tempo stringe. Già in giornata, Roberto Fico dovrà rendere conto degli esiti del mandato esplorativo a Mattarella. La soluzione più probabile, però, in questo momento, è quella che porta al prolungamento proprio del mandato esplorativo. Ma i papabili governanti non dovrebbero giocare con la pazienza del presidente Mattarella. Soprattutto quel Matteo Renzi che ora cerca di farla franca, ma che è il primo responsabile di questo sciagurato capitolo.
I soliti capitoli
Per capire come la situazione sia effettivamente bloccata, basterebbe citare su quanti punti i partiti di Governo sono in disaccordo. Se Movimento 5 Stelle e Partito Democratico sembrano ormai aver trovato una quadra e aver gettato le basi per qualcosa di più di una semplice alleanza “contro le destre“, dall’altra parte Italia Viva non riesce a dar prova di una maturità che ci si aspetterebbe. Matteo Renzi è ancora bloccato al palo. Nei pensieri dell’ex premier c’è ancora la possibilità di dialogare con le opposizioni, e l’occhio a destra, ancora una volta, sembra essere il trampolino di lancio per un papabile nuovo patto del Nazareno. Ma troppi temi differiscono e Roberto Fico questo lo sa.
Dalla Giustizia, con Italia Viva e i “renziani” che vorrebbero volentieri la testa di Bonafede, al completamento del reddito di cittadinanza, che a Matteo Renzi va storto già dalla nascita. Ma, soprattutto, il nodo più importante da sciogliere resta quello del premier. Infatti, se la maggioranza è compatta e riunita sotto il segno di Conte, che sarebbe naturalmente la scelta più sensata in questo momento, vuoi per continuità d’operato vuoi per popolarità, Italia Viva non è d’accordo. Ed ecco che i piani di Roberto Fico di chiudere la faccenda nella giornata odierna si complicano a dismisura.
Il problema fondamentale, naturalmente, sarebbe riproporre per la terza volta lo stesso premier, che ormai sta facendo sfracelli di popolarità e che è benvoluto dalla maggior parte degli italiani. Dunque, il vero problema sarebbe l’invidia di Matteo Renzi, che facendo però così rischia di diventare ancora più antipatico e di uscire definitivamente dalle grazie degli italiani. Quegli stessi italiani che lo hanno “ammazzato” in termini di popolarità e che oggi applaudono e innalzano sul piedistallo Giuseppe Conte. Ma non era il popolo ad essere sovrano, una volta? Benissimo, se ancora è così, dunque, avanti con Conte. Con buona pace dei due “Mattei”.
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