Codice Ateco: ecco cos’è e come funziona per il parrucchiere
Il codice Ateco per parrucchiere si regge su un regime forfettario particolare. Ecco cos’è e come funziona e dove si trovano tutti gli altri codici
Per introdurre il concetto di codice Ateco, bisogna introdurre prima quello di regime forfettario. Il regime forfettario è un particolare regime che prevede specifiche condizioni di accesso. Esso è caratterizzato dal pagamento di un’unica imposta sostitutiva che, appunto, sostituisce tutte le altre imposte solitamente pagate negli altri Regimi fiscali. L’imposta è un tributo che prevede il prelevamento coattivo di denaro ad un soggetto per il finanziamento della spesa pubblica in generale. Lo Stato impone il pagamento delle imposte in forza della sovranità riconosciutagli dalla legge.
L’imposta sostitutiva che bisogna versare in casi simili avrà un valore percentuale del 5% o del 15%. Per potersi avvalere del calcolo dell’imposta sostitutiva al 5% bisogna rispettare una serie di requisiti che vengono richiesti per legge. La Disciplina del Regime forfettario prevede inoltre che il calcolo del reddito imponibile avvenga attraverso il coefficiente di redditività. Questa è una percentuale che individua quale parte dei ricavi formano il reddito e quale parte viene considerata la spesa forfettaria.
Ma cos’è effettivamente il codice Ateco? E perché assume un ruolo tanto importante nella classificazione del regime fiscale? Cerchiamo di fare chiarezza prendendo d’esempio il mestiere del parrucchiere.
Che cos’è il Codice Ateco
Il codice Ateco rappresenta la Classificazione delle attività economiche ed è una tipologia di classificazione adottata dall’Istituto Nazionale di Statistica italiano (ISTAT). Serve per le rivelazioni statistiche nazionali di carattere economico. La sigla ATECO derivava dalle lettere iniziali Attività Economiche. In altre parole rappresenta la nomenclatura delle attività economiche (NACE) creata dall’Eurostat. Oggi è in uso la versione Ateco 2007,entrata in vigore il 1° Gennaio 2008. Quella precedente, sostituita definitivamente nel 2008, era denominata Ateco 2002, a successivo aggiornamento della Ateco 1991.
Quindi si tratta di una di una classificazione soggetta ad aggiornamenti e modifiche periodiche. L’ISTAT ha approvato Ateco 2007, in stretta collaborazione con Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed altri Enti, Ministeri ed associazioni imprenditoriali interessate.
Com’è fatto il Codice Ateco
Il Codice Ateco è una combinazione alfa numerica, che identifica un’attività economica. Lettere e numeri hanno un valore diverso.
Le lettere individuano il macro settore economico di appartenenza di quella specifica attività. I numeri invece rappresentano categorie e sotto categorie dei settori. I numeri vanno da un minimo di due fino ad un massimo di sei cifre. Esprimono un diverso grado di dettaglio le varie articolazioni sottostanti la macro categoria.
Le attività economiche sono raggruppate dalle più generiche, a quelle più specifiche, in varie sezioni (codifica: 1 lettera), divisioni (2 cifre), gruppi (3 cifre), classi (4 cifre), categorie (5 cifre) e sottocategorie (6 cifre). Ciascun codice numerico incorpora i precedenti. Questa nuova classificazione è valida oggi anche per le comunicazioni e le dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate.
Qual è il Codice Ateco per parrucchieri
L’attività di parrucchiere è soggetta ad obbligatoria iscrizione in Camera di Commercio e prevede l’iscrizione nella sezione Artigiani.
Conseguentemente, per l’attività di parrucchiere, sarai tenuto a versare i contributi alla Gestione Artigiani Inps.
Tale Gestione prevede il pagamento di due tipologie di contributi:
- Contributi: sono una tipologia di tributo che viene richiesto obbligatoriamente al soggetto contribuente da parte della Pubblica Amministrazione. Quindi i contributi sono prelievi coattivi di ricchezza (prelevati dallo Stato o dalla Pubblica Amministrazione in forza della loro potestà impositiva). Sono sempre dovuti, anche se non hai conseguito alcun ricavo nel tuo anno lavorativo. Per il 2020 ammontano a 3.836,16€.
- Contributi eccedenti il minimale: sono dovuti nel momento in cui si supera il reddito minimale previsto, del valore di 15.953€ (per il 2020). Vengono calcolati applicando un valore percentuale del 24% sulla parte eccedente il reddito minimale.
Se applichi il Regime forfettario puoi richiedere la riduzione del 35% sui contributi INPS che dovrai versare.
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